L’ex si sposa: come ho quasi rovinato un matrimonio (e la mia dignità) in un solo giorno

Cari lettori del Daily Whisper, benvenuti a un nuovo episodio tragicomico di ‘Pippa’s Pickle’, dove la vostra affezionata cinquantaseienne single affronta il suo peggior incubo: l’ex che si sposa. Sì, avete capito bene. Richard, l’uomo che mi ha spezzato il cuore e poi ha cercato di riconquistarmi (e rubato il mio set di pentole Le Creuset, poi restituite), sta per dire “sì” a una donna che non sono io. E indovinate un po’? Sono invitata al matrimonio. Perché apparentemente l’universo non mi odia abbastanza.

“Ragazze” – ho annunciato (scusa, Gavin), brandendo l’invito come se fosse una sentenza di morte – “Richard si sposa. E io sono invitata. Aiuto!”.

Vivian, sorseggiando il suo tè con la grazia di una regina, ha commentato: “Cara, l’ultima volta che sei andata a un matrimonio, hai finito per ubriacarti e dichiarare il tuo amore eterno al buffet dei dolci”.

Rachel, con il suo solito ottimismo, ha aggiunto: “Beh, almeno ora hai una scusa per bere fino a dimenticare il tuo nome. ‘Non sono alcolizzata, sto solo celebrando l’amore!'”.

Kate ha esclamato: “Oh, Pippa! Forse è destino! Magari Richard si renderà conto all’altare che sei tu il vero amore della sua vita!”.

Gavin, rollando gli occhi, ha mormorato: “Sì, e io diventerò papa. Le probabilità sono più o meno le stesse”.

Nonostante i commenti poco incoraggianti, ho deciso di affrontare la situazione con dignità e grazia. O almeno, questo era il piano.

Il giorno del matrimonio è arrivato troppo presto. Mi sono presentata alla chiesa con un abito che speravo gridasse “sono felice per te ma guarda cosa ti sei perso”, ma che in realtà urlava “ho passato tre ore a cercare di chiudere la zip e ho fallito”. Il mio make-up, applicato con mano tremante (colpa del nervosismo o dei tre Bloody Mary a colazione, chi lo sa), mi faceva sembrare più una drag queen in pensione che un’ex fiamma sofisticata.

La cerimonia è stata… interessante. Ho cercato di mantenere un’espressione serena e felice, ma a giudicare dagli sguardi preoccupati che mi lanciavano i miei vicini di banco, dovevo sembrare più qualcuno in preda a una crisi epilettica che una persona gioiosa.

Il momento peggiore? Quando il prete ha chiesto se qualcuno avesse obiezioni. Ho sentito tutti gli occhi della chiesa puntati su di me. Per un momento, ho seriamente considerato di alzarmi e urlare “Io! Io ho un’obiezione! Lui mi stava gattonando fino a un mese fa e ora si sposa!”, ma fortunatamente, Vivian mi ha bloccato con una presa da wrestler professionista che non mi aspettavo da una donna che indossa perle h24.

Al ricevimento, le cose non sono migliorate. Nel tentativo di sembrare disinvolta e felice, ho bevuto un po’ troppo champagne. E per “un po’ troppo” intendo che a un certo punto ho iniziato a vedere doppio e a pensare che flirtare con lo zio ottantenne dello sposo fosse una buona idea.

Il culmine della serata è arrivato quando è stato il momento di lanciare il bouquet. In un impeto di follia, ho deciso che doveva essere mio. Mi sono lanciata verso il mazzo di fiori come se la mia vita dipendesse da questo, spingendo via damigelle e nonne con la ferocia di un rugbista professionista.

Il risultato? Ho afferrato il bouquet… e sono inciampata nel mio vestito troppo lungo, finendo dritta nella fontana di cioccolato. Lì, coperta di cioccolato dalla testa ai piedi, con il bouquet stretto al petto e l’espressione di chi ha appena realizzato di aver toccato il fondo (letteralmente), ho avuto un’epifania.

“Sapete una cosa?” – ho detto ai miei amici, che nel frattempo erano accorsi per un “intervento d’emergenza cioccolatoso” – “Forse non sono poi così infelice che Richard si sia sposato. Dopotutto, chi vorrebbe passare la vita con qualcuno che ruba le pentole?”.

Vivian, sempre elegante anche in situazioni di crisi cioccolatosa, ha commentato: “Cara, hai dimostrato un coraggio ammirevole. Non tutti possono dire di aver fatto un tuffo in una fontana di cioccolato al matrimonio del proprio ex”.

Rachel ha aggiunto, con il suo solito sarcasmo: “Beh, almeno ora hai una scusa per non essere mai più invitata a un matrimonio. ‘Mi dispiace, sono bandita da tutte le cerimonie per atti di imbarazzo pubblico estremo’”.

Kate ha cercato di trovare il lato positivo: “Pensa che storia meravigliosa sarebbe se l’amore della tua vita ti avesse vista stasera e si fosse innamorato del tuo spirito indomito e del tuo amore per il cioccolato!”.

Gavin, leccando distrattamente un po’ di cioccolato dal mio gomito, ha concluso saggiamente: “Ecco perché io preferisco i matrimoni dei gatti. Meno drama, più pelo”.

E così, cari lettori, se vi trovate invitati al matrimonio di un ex, il mio consiglio è: andate! Ma assicuratevi di avere un buon senso dell’umorismo, amici pronti a trascinarvi fuori da fontane di cioccolato, e possibilmente un cambio d’abito nascosto in macchina. Non si sa mai quando potreste avere bisogno di una rapida trasformazione da “ex patetica” a “ospite sofisticata che non ha appena fatto il bagno nel cioccolato”.

Con affetto e la promessa di non tuffarmi mai più in fontane di cibo a meno che non sia per una buona causa (o se il cibo in questione è gin),

la vostra sempre ottimista (e ora leggermente appiccicosa) Pippa.

P.S. Se c’è qualche single là fuori che si sente giù dopo aver assistito al matrimonio di un ex, ricordate: c’è sempre il delivery. Il cibo non si sposerà mai con qualcun altro davanti ai vostri occhi. E se tutto il resto fallisce, c’è sempre il cioccolato. Funziona sempre. Più o meno. Soprattutto se ci si immerge completamente.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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