Cari lettori del Daily Whisper, benvenuti a un nuovo esilarante episodio di ‘Pippa’s Pickle’, dove la vostra affezionata cinquantaseienne single si avventura in un territorio più pericoloso di un campo minato: l’onestà totale. Sì, avete capito bene. Per una settimana intera, la vostra Pippa ha deciso di dire solo e soltanto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Che Dio (e i miei amici) mi aiutino.
Tutto è iniziato quando, dopo il terzo bicchiere di vino durante una serata tra amiche, ho dichiarato con enfasi: “Da domani, sarò onesta al 100% per una settimana intera!”. Le mie amiche hanno riso, pensando fosse uno scherzo. Povere illuse. Non sapevano che la combinazione di Chardonnay e disperazione esistenziale può portare a decisioni più pericolose di un taglio di capelli fatto da ubriachi.
Il giorno 1, è iniziato con una telefonata di mia madre. “Pippa cara, ti sei ricordata di comprare quel maglione che ti avevo chiesto?”. La vecchia Pippa avrebbe inventato una scusa elaborata coinvolgendo un’invasione aliena e un’improvvisa carenza di lana a livello globale. La nuova Pippa onesta? “No, mamma. Me ne sono completamente dimenticata perché ero troppo occupata a guardare video di gatti su YouTube”. Silenzio dall’altra parte. Ho come l’impressione che il pranzo della domenica sarà… interessante.
Il giorno 2, mi ha vista alle prese con il mio capo. “Pippa, che ne pensi della mia nuova acconciatura?”. Oh cielo. Il suo nuovo taglio lo faceva sembrare un incrocio tra un riccio spaventato e un mop usato. La vecchia Pippa avrebbe esclamato: “Oh, che audacia! Così… avant-garde!”. La nuova Pippa? “Sembra che tu abbia perso una battaglia con un tosaerba ubriaco”. Inutile dire che ora ho molto più tempo libero per cercare un nuovo lavoro.
Il giorno 3, è stato il turno della mia amica Sharon, che mi ha chiesto un parere sul suo nuovo fidanzato. “Non è semplicemente adorabile?”. Beh, se per adorabile intendi un uomo che mastica a bocca aperta, si veste come se fosse stato espulso da una boyband degli anni ’90 e ha la personalità di un cetriolo sotto aceto, allora sì, è assolutamente adorabile. L’ho detto ad alta voce? Ops. Una settimana di onestà e ho già perso una migliore amica.
Il giorno 4, mi sono avventurata in un appuntamento al buio. Quando il mio accompagnatore mi ha chiesto cosa pensassi di lui, ho risposto: “Sei noioso come un documentario sulle pratiche di contabilità degli antichi Sumeri, ma almeno loro avevano l’argilla. Tu cosa hai da offrire oltre a una collezione di aneddoti su quanto era difficile il tuo corso di golf?”. Sorprendentemente, non c’è stato un secondo appuntamento.
Il giorno 5, ho deciso di affrontare lo specchio. “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. Lo specchio ha risposto: “Sicuramente non tu, tesoro. Hai più rughe di una mappa topografica del Grand Canyon e quel taglio di capelli fa sembrare che tu abbia perso una scommessa con un giardiniere sadico”. Ok, forse lo specchio non ha parlato davvero, ma l’onestà con se stessi è la più difficile, no?
Il giorno 6, ho ricevuto una chiamata da un’agenzia di telemarketing. “Buongiorno signora, le interessa una fantastica offerta per…”. La vecchia Pippa avrebbe inventato una scusa educata. La nuova Pippa? “Preferisco farmi un’autolobotomia con un cucchiaino arrugginito piuttosto che ascoltare la sua offerta”. Devo ammettere, è stato stranamente liberatorio.
E finalmente, il giorno 7. Sono sopravvissuta, ma a che prezzo? Ho perso amici, potenziali partner, forse il mio lavoro, e sicuramente l’invito al prossimo pranzo di famiglia. Ma ho guadagnato… beh, una settimana di onestà brutale e la consapevolezza che forse, solo forse, un po’ di diplomazia nella vita non è poi così male.
Quindi, cari lettori, cosa ho imparato da questa esperienza? Che l’onestà è come il peperoncino: un po’ dà sapore alla vita, troppo ti fa lacrimare gli occhi e alienare tutti quelli intorno a te. Che a volte una piccola bugia bianca può essere più gentile di una verità cruda. E che, se decidete di intraprendere una settimana di onestà totale, forse è meglio farlo su un’isola deserta. O almeno, tenere a portata di mano un buon avvocato e un biglietto aereo di sola andata per un paese senza estradizione.
Ma la verità più grande che ho scoperto? Che nonostante tutto, nonostante le mie imperfezioni, i miei fallimenti e la mia tendenza a dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato, mi piaccio così come sono. E questa, amici miei, è la verità più onesta e liberatoria di tutte.
Con affetto e una promessa di tornare a mentire spudoratamente dalla prossima settimana, la vostra sempre sincera (per ora) Pippa
P.S. Se qualcuno vuole offrirmi un lavoro, un’amicizia o un appuntamento dopo aver letto questo, sappiate che ora sono tornata alla mia versione diplomatica. O forse no. Chi lo sa? L’onestà è sopravvalutata, no?