Ciao a tutti! Sono Pippa Pickle, ma già mi avete conosciuto ieri! L’avete letta la mia prima rubrica? Dite di sì che fate bella figura. Sono single, giornalista di professione e cercatrice d’amore per vocazione. Se state pensando a una versione meno glamour di Carrie Bradshaw, con più incidenti imbarazzanti e meno Manolo Blahnik, beh, avete colto nel segno. Le mie scarpe preferite sono le sneaker, ne ho una collezione infinita, così non rischio di rompermi l’osso del collo stando appollaiata come un pappagallo nel trespolo.
Lavoro come giornalista per il “Daily Whisper”, il quotidiano locale della mia adorabile cittadina persa nel Kent, abitata da poche anime e non solo. Beh sì ci sono mucche, pecore, oche, anatre, caproni e tante tante volpi. Immaginate una pittoresca località con strade acciottolate, circondata da campi verdeggianti e antichi boschi chiamata Pluckley, proclamata nel 1989 dal Guinness World Records “il villaggio più infestato dai fantasmi d’Inghilterra”. Affascinante, non credete?
Almeno siamo in compagnia.
Pluckley è un luogo che sembra uscito da una cartolina del Kent rurale, ma con un’atmosfera decisamente più misteriosa. È un tipico villaggio inglese, con la sua chiesa in pietra, i cottage dai tetti di paglia e il pub locale. Fuori dal centro, le strade si trasformano in sentieri che si snodano tra campi di grano ondeggianti e frutteti di meli. Gli orti comunitari sono un tripudio di colori e attività, con gli abitanti del luogo che coltivano orgogliosamente le proprie verdure. Chiaramente ho tentato anche io di fare l’orto biologico ma l’unica cosa che è nata è stata l’erba medica è un po’ di tarasacco, quest’ultimo nato spontaneo per aiutare la mia ritenzione di liquidi. Sarà la buna opera di qualche fantasma del luogo commosso e intenerito dal mio sovrappeso? Tornando al mio villaggio, basta parlare con qualche residente o visitatore per scoprire che qui le storie di fantasmi sono all’ordine del giorno. Tra l’altro è argomento quasi quotidiano del “Daily Whisper”, ne curo una rubrica semiseria e divertente. Si dice che almeno una dozzina di spiriti inquieti vaghino per Pluckley. C’è la “Dama Rossa” che si aggira tra le tombe del cimitero, la “Dama Bianca” che appare nella chiesa di St. Nicholas, e persino un monaco fantasma che si dice abiti nelle rovine di un’antica abbazia. Non mancano storie di carrettieri impiccati, insegnanti suicidi e misteriose figure che appaiono e scompaiono nel bosco di Dering, soprannominato non a caso “Screaming Woods” (Bosco Urlante).
Queste leggende hanno trasformato Pluckley in una meta di pellegrinaggio per gli appassionati del paranormale. Soprattutto ad Halloween, il villaggio si riempie di curiosi e cacciatori di fantasmi, armati di fotocamere e rilevatori EMF, sperando di catturare prove dell’attività spettrale.
Che si creda o meno ai fantasmi, Pluckley rimane un affascinante esempio di come le leggende possano plasmare l’identità di un luogo. Dopotutto, in un villaggio con così tante storie da raccontare, chi può dire dove finisce la realtà e inizia la leggenda? Io ci abito e ci lavoro immaginate come può essere la mia vita? Fortuna che sono spesso in giro per il mio lavoro!
Vivo in un cottage, con un piccolo giardino ben curato pieno di rose rampicanti e lavanda, che ricorda quello de “L’amore non va in vacanza” ma con meno amore e poche possibilità di trovarlo. Il mio compito al “Daily Whisper” vi chiederete? Ve l’ho già detto: scrivere di tutto, dal festival delle zucche alle riunioni del consiglio comunale fino alla vita dei fantasmi comprese tutte le manifestazioni correlate. Non esattamente il Pulitzer, lo so, ma posso pagare le bollette e mi dà abbastanza materiale per riempire un libro di aneddoti imbarazzanti. Infatti, da qualche tempo ho messo un pizzico di pepe nel “Daily Whisper” con la rubrica “Pippa Pickle: Vita, amore e altri disastri”!
Si, infatti, questa è la novità! Ah, ecco, mi sono dimenticata di dirvi che scrivo anche libri con uno pseudonimo che sono veri e propri best seller. Non ci credete vero, la domanda nasce spontanea: come può una sfigata essere famosa? Ebbene sì! Lo sono.
Incredibile vero? Non ci credo nemmeno io, ma è la sacrosanta verità! Tornando a parlare di imbarazzo, lasciatemi dire che sono una vera professionista in questo campo. Se c’è una pozzanghera in un raggio di un chilometro, state certi che ci finirò dentro. Nel Kent e nel mio villaggio le pozzanghere sono all’ordine del giorno con quanto piove. Se c’è la possibilità di inciampare sui miei stessi piedi durante un’intervista importante, beh, considerate la missione compiuta. La mia vita è una sitcom vivente, solo che nessuno ha ancora pensato di pagarmi per questo.
Ma non sono sola in questo circo che chiamo vita. Ho un gruppo di amici che definirei… eclettico.
C’e’ Vivian, o come la chiamo io, “Miss Perfezione”. È quella amica che ha tutto: bellezza, soldi, lignaggio nobile e un guardaroba che farebbe impallidire Anna Wintour. Mentre io lotto con i capelli crespi e le macchie di caffè sulla camicetta, i chiletti di troppo, la pancetta non più piatta, lo stato menopausa mood sempre presente, lei sembra uscita da un servizio fotografico di Vogue. La sua idea di crisi esistenziale è dover scegliere tra Bali e le Maldive, Aspen o Saint Moritz per le vacanze. Che cosa ci fa lei a Pluckley vi chiederete? Semplice, la sua famiglia ha praticamente una proprietà così grande che sembra una contea da quanto è immensa. Nel bel mezzo c’è pure un castello dove Vivian abita con il marito, il terzo per la precisione. Vivian è imparentata con i Windsor per cui la spiegazione è semplice.
Poi c’è Rachel, la mia eroina personale. Separata, con due adolescenti che sembrano usciti da un esperimento genetico tra un porcospino e un molosso, un pipistrello e un aquila reale. Rachel gestisce la sua vita come un generale in guerra: con precisione militare e una quantità impressionante di vino rosso. Tanto vino rosso! Ha un pub molto figo dove ci ritroviamo. La ammiro profondamente, anche se, a volte, mi chiedo se non abbia un clone segreto nascosto da qualche parte.
Kate completa il trio femminile. Avvocato divorzista e cinica professionista di giorno, la sera disperata sigle. Il suo motto? “L’amore è temporaneo, gli alimenti sono per sempre.” Single per scelta (dice lei, ma non è così), Kate affronta le relazioni come casi legali: con distacco professionale e una buona dose di sarcasmo. A volte, penso che il suo cuore sia nascosto in una cassaforte, e che abbia dimenticato la combinazione. Che ci fa un avvocato divorzista in questo piccolo paese del Kent? La gente si separa anche qui! Pensavate che regnava l’amore come nel paese delle meraviglie? No, no qui ci sono più separazioni che persone.
E infine c’è Gavin, il mio migliore amico gay e aspirante Tarantino. Con la sua fedele videocamera sempre a portata di mano. Gavin è convinto che la sua grande occasione nel mondo del cinema sia dietro l’angolo. C’è solo da capire quale sia l’angolo giusto. Nel frattempo, trasforma le nostre uscite in potenziali cortometraggi. Sono abbastanza sicura di essere la protagonista non consenziente di almeno una dozzina di suoi “capolavori”.
Insieme, formiamo una specie di squadra di supereroi disfunzionali. Il nostro quartier generale? Il “Cupido Sbronzo”, il Pub di Rachel che sembra uscito da una fusione tra “Cheers” e un negozio di antiquariato hipster.
È qui che raccontiamo le nostre avventure, o nel mio caso, disavventure amorose. Come quella volta che sono andata a un appuntamento al buio e ho scoperto che il mio “principe azzurro” era in realtà il mio dentista. O quando ho pensato di aver finalmente trovato l’uomo perfetto, solo per scoprire che era più interessato al mio gatto che a me.
La mia ricerca dell’amore è un mix tra una caccia al tesoro e un reality show. Ho provato tutto: app di incontri, speed dating, persino un corso di tantra (non chiedetemi come è andata a finire). Ogni volta che penso di aver toccato il fondo, ecco che trovo una nuova botola.
Ma sapete una cosa? Nonostante tutto, non mi arrendo. Perché sotto questa corazza di goffaggine e battute autoironiche, c’è ancora una romantica incurabile. Credo ancora che da qualche parte là fuori ci sia qualcuno che apprezzerà il mio talento nel rovesciare bicchieri di vino sui vestiti nuovi o la mia abilità nel trasformare ogni situazione in una potenziale scena comica.
E fino a quando non troverò quest’anima gemella (preferibilmente con un buon senso dell’umorismo e una scorta infinita di tovaglioli), ho i miei amici. Sono loro la mia vera storia d’amore, la famiglia che ho scelto. Vivian con i suoi consigli di stile spesso ignorati, Rachel con la sua forza incredibile, Kate con il suo cinismo che nasconde un cuore d’oro, e Gavin con i suoi sogni più grandi della vita stessa.
Quindi eccomi qui, Pippa Pickle, over cinquantenne single, giornalista di giorno e cercatrice d’amore di notte (o almeno fino alle 22, perché ho bisogno del mio sonno di bellezza). Inciampo attraverso la vita con la grazia di un ippopotamo su pattini a rotelle, ma con un sorriso sul viso e la speranza nel cuore.
E chi lo sa? Forse il mio prossimo articolo sarà proprio sulla mia storia d’amore. O forse sarà un’altra esilarante cronaca di un appuntamento andato storto. In ogni caso, sono sicura che sarà una storia degna di essere raccontata. Perché se c’è una cosa che ho imparato è che l’amore, come la vita, è un’avventura. E io? Beh, io sono solo felice di essere qui per viverla, un inciampo alla volta. Non dimenticate di seguire la mia rubrica perché ci faremo un sacco di risate!