Anche quest’anno ha preso il via la Rassegna “Il Sipario delle Donne”organizzata dal Centro Culturale Artemia, polo creativo romano da sempre attento alla promozione di forme espressive e creative, nel segno dell’artisticità, cultura e qualità. La rassegna si svolgerà nello stesso Centro Culturale Artemia, dall’8 marzo al 7 aprile 2024, con il patrocinio del MUNICIPIO XI ROMA ARVALIA PORTUENSE – COMUNE DI ROMA, e si articolerà in un percorso di spettacoli ed iniziative artistiche.
L’inizio della storia del teatro occidentale non fu felice per le donne: prive di diritti politici e segregate nei ginecei, le donne greche non solo non potevano recitare (i ruoli femminili erano interpretati da uomini), ma non è nemmeno certo che avessero il permesso di assistere alle rappresentazioni.
Questa manifestazione ha come obiettivo di celebrare l’universo femminile proprio nel mese internazionale della Donna presentando 5 spettacoli teatrali di generi diversi (che riguardano tematiche femminili o che sono stati realizzati da donne) accompagnati da una mostra pittorica.
La rassegna teatrale, vedrà come protagonisti lo spettacolo “Neghini Neghini Nasalucolò”, ironico e divertente, scritto ed interpretato da Rita Gianini con la regia di Francesca Romana Miceli Picardi.
Tra gli interpreti: Tomiri, Fulvia, Aspasia, Josephine, Maria Luisa (moglie di Napoleone), Marie Jeanne Skellinck (colei che disegnò Lady Oscar), l’imperatrice Irene, Gemma Donati, Imiko: Donne dimenticate, poco o per niente citate nei libri di Storia. Attraverso l’excursus storico faremo rivivere queste grandi figure, protagoniste assolute di eventi mai citati, avvalendoci dell’arma bianca dell’ironia.
A seguire“AedeM” scritto ed interpretato da Silvia Ponzo con la regia di Nino Sileci.
Lo spettacolo racconta una possibile “Medea” ai giorni nostri.
Il mito di Medea è forse quello che nei secoli è stato oggetto del maggior numero di riscritture. Duemila anni fa, come oggi. “AedeM” diventa quindi il mezzo per parlare di cosa vuol dire essere stranieri oggi; di cosa vuol dire essere senza casa, senza patria, senza diritti, di cosa vuol dire vivere per strada, essere migranti, e lo faremo attraverso il mito di Medea. “Sul palco, la casa di Medea: sbilenca, sporca, arrangiata, come tante case-non-case che occupano gli angoli delle nostre città.
Case maleducate, spazi interni costretti ad essere esterni, esposti allo sguardo di tutti, eppure spesso invisibili ai nostri occhi. Case create dal niente, da quello che le altre case, quelle “vere”, scartano, rifiutano, buttano via”, racconta Nino Sileci.
“La nuova storia della principessa della Colchide e del suo viaggio verso l’Italia, l’ho raccontata attraverso un monologo tragicomico, crudo e poetico che si arricchisce dei racconti di tante altre donne e uomini provenienti dall’Iran, dall’Afganistan,dal Pakistan, tracciando un percorso, purtroppo, comune a tutti. L’ho fatto leggendo molte delle storie contenute nell’Archivio delle memorie migranti, un mezzo potente che raccoglie podcast, articoli, pagine di diario, racconti di decine di persone che hanno attraversato il mare. Ho letto e ascoltato le loro voci, le ho cercate nella storia di Medea”, aggiunge Silvia Ponzo. Successivamente, patrocinato da importantissimi organismi internazionali, verrà presentato lo spettacolo “La Nieta – una storia argentina” scritto e diretto da Riccardo Pisani con Roberta Lista e Nello Provenzano. Uno spettacolo necessario nella “giornata nazionale argentina della memoria sui “desaparecidos” durante l’ultima dittatura militare. Il lavoro vuole affrontare la questione dei desaparecidos raccontata attraverso l’esperienza di una nieta(nipote), uno dei tanti bambini strappati dalle braccia dei propri genitori per essere “affidati” a famiglie benestanti vicine alla dittatura. Una tragica vicenda che ancora oggi, a distanza di anni, resta una ferita aperta per tutti gli argentini.
Infine la rassegna si concluderà con lo spettacolo “Inchiostro e Fango”, un giallo, scritto da Luisa Rolli e Bing Gbtshu, diretto ed interpretato da Sophia Angelozzi, Ilaria Arcangeli, Luisa Rolli e Bing Gbtshu.
Una riflessione sulla linea sottile che separa quello che vorremmo fare da quello che siamo costretti a fare. La presa di coscienza di essere nati dalla parte giusta del mondo o forse da quella sbagliata. Compagnia Terzo Chakra come non l’avete mai vista, in un testo pieno di (dis)umanità.
Oltre agli spettacoli teatrali, dal 8 marzo al 7 aprile, nella “Sala Lydia Biondi” del Centro Culturale Artemia sarà esposta la mostra pittorica personale “SALVIAMO IL PIANETA”della pittrice romana Paola Alviano Glaviano.
L’inquieta e prolifica artista romana, Paola Alviano Glaviano, nella sua costante ricerca che da sempre la connota, focalizza da tempo la sua attenzione sul tema dell’ambiente, attraverso lo studio del processo chimico del riciclo che è la sua fase attuale.