Caffè Ammore e’ Pucundria

Al Teatro Trastevere in Roma va in scena ”Caffè Ammore e’ Pucundria”, vincitore della terza edizione di Germogli. La drammaturgia e la regia e’ di Anna Califano, tra gli interpreti: Joele Attianese, Achiropita Dalila Bosco, Marco Antonio Fiore, Irene Losi, Martina Nuzzi.

Ma tutta sta’ fatic’… serve veramente a qualcosa?”. La drammaturgia racconta le storie di cinque ragazzi, alcuni un po’ più scapestrati di altri, si intrecciano in piccoli momenti buffi della vita, fatti di risate, litigi e caffè d’obbligo la mattina per iniziare la giornata, senza rendersi conto che in realtà il motore che li fa andare avanti è proprio accanto a loro.Basta un niente per lasciarsi trascinare dalle preoccupazioni, dallo stress, dai ritmi frenetici del lavoro che scandiscono le nostre giornate. Quello che mi ha sempre emozionato nella vita sono i piccoli gesti, a volte buffi, a volte goffi, di chi prova suo malgrado a farti una carezza al cuore. C’è della tenerezza e un’umanità nel preparare con cura il caffè ad una persona la mattina per farle iniziare bene la giornata… o a prepararsi delle cose buone da soli anche se si è un disastro in cucina. L’essere umano è buffo ma nasconde tanta ricchezza nei suoi piccoli gesti, nei suoi tentativi. Suo malgrado, senza risorse se non l’affetto vorrebbe aiutarti con quei pochi spicci che ha, con quella parola “un po’ più” vicina alla tua sofferenza. O quando è solo prova ad aiutarsi con delle cose “belle”, ripetendosi frasi motivazionali con tanto di soddisfacente autopacca sulla spalla. La vita ha già tutto in sé per essere raccontata e noi abbiamo voluto portare sul palco delle sue “fotografie”. Un pomeriggio in cucina qua, una mattina in stanza là, una sera a telefono qui. E tentativi. Di quando si parla con gli amici, o compagni, quella luce negli occhi, quei sorrisi, quello sdrammatizzare, fare bordello e apprezzare il positivo. I problemi, le ansie, non scompaiono mica… la pucundria…però nel titolo mi sembra non ci sia solo questa parola.

Abbiamo intervistato Anna Califano drammaturga e regista di questo straordinario lavoro teatrale.

Come nasce “Caffè Ammore e’ Pucundria”?

Caffè Ammore e’ Pucundria nasce nell’estate del 2023. Tutto è partito una mattina da una tazzina bianca di caffè portata a letto. Da uno scambio di battute. Scherzando ho iniziato a notare dei dettagli non solo della mia quotidianità ma anche di chi mi circondava. Poi il testo è stato arricchito col passare dei mesi, dalle esperienze, e dal mettere più a fuoco dei punti rispetto ad altri e ad ingrandire lo sguardo dal singolo ad un gruppo più ampio.

Di che cosa racconta l’opera?

L’opera racconta della quotidianità dell’umano, delle difficoltà lavorative di una generazione a metà tra l’essere ragazzi e l’essere adulti, degli ostacoli che si incontrano nella realizzazione dei propri sogni, e della bellezza che risiede nei piccoli gesti, nel rapporto forse un pò maldestro ma speciale con un’altra anima o con la propria.

lo spettacolo vincitore della terza edizione di Germogli, immagino sia stata e sia ancora una bella emozione?

E’ stata una grandissima emozione!! Sarò sempre assolutamente grata per questo Bando, per il Teatro Trastevere, il direttore Marco, la giuria e il pubblico che ci ha votato. E’ stato il mio primo riconoscimento come drammaturga e mi ha emozionato e mi emoziona tutt’ora ripensarci.

“Ma tutta sta’ fatic’… serve veramente a qualcosa?”

La bellezza del Teatro è che non dà risposte ma è abilissimo a sollevare domande.

Cinque ragazzi e poi?

E poi Poppy. La mascotte dello spettacolo. Amerete Poppy, io l’ho amato subito ed è nato durante le prove, all’inizio non era pensato nella drammaturgia.

Perché basta un niente per lasciarsi?

Non penso affatto che basti un niente per lasciarsi, anzi.

Quanto oggi ci facciamo trascinare dalle preoccupazioni, dallo stress, dai ritmi frenetici del lavoro che scandiscono le nostre giornate?

Per ognuno è diverso, ma penso che l’artista debba interrogarsi sulla collettività. Se si pensa a qualcuno che vive nelle grandi città, al “lavoro” che può diventare una componente importante della propria vita, alle responsabilità che ne possono derivare, si rischia di sentirsi schiacciati da tutto questo o costretti a premere l’acceleratore. Chi riesce a rallentare in questo viaggio in macchina potrebbe scorgere dal finestrino alberi, animali, tramonti, fare soste e godersi una pausa in compagnia o qualcosa da mangiare.

Ne vale davvero la pena?

Penso sia giusto chiederselo e trovare una propria risposta, intima, personale, per affinare l’istinto che ci guida.

Che cosa l’ha emozionata e l’emozione della vita?

Scriverei uno spettacolo per rispondere a questa domanda e non basterebbe. Un po’ di quello che mi emoziona è in questo spettacolo. Ma la risposta più semplice penso sia la vita stessa.

Quanto è importante la tenerezza?

Quanto una carezza a un cuore impaurito.

E la gentilezza?

Più dell’essere sgarbati.

Dopo la pandemia quanto e come siamo cambiati?

Sicuramente per molti è cambiato il rapporto con l’ “altro”, il “contatto”, e si ha più consapevolezza della diffusione di un virus. Non per forza il “contatto” viene evitato ma anzi dopo la pandemia vedo che in molti si è accesa la “sete” di un rapporto con l’altro. Alla fine siamo animali sociali.

Perché: “L’essere umano è buffo”?

L’essere umano può sembrare buffo quando affronta una difficoltà o qualcosa di nuovo. Quando affrontiamo cose nuove siamo come dei bambini. Non sappiamo come si fa ma ci proviamo. Possiamo essere più timidi o introversi, o pieni di energia, ma quel primo tentare non sarà mai “perfetto”, ha dentro di sé sempre l’imparare e un’imperfezione, che può essere buffa e per me è bellissima, ci vedo tanta umanità.

Chi sono i suoi compagni di viaggio?

Joele, Achiropita, Marco Antonio, Irene, Martina e il nostro amato “Poppy”.

Progetti 2024?

Ci piace farci stupire, sicuramente noi ci proviamo.

Sogni nel cassetto ne abbiamo?

Senza sogni non si potrebbe andare avanti.

Vuole aggiungere altro?

Per lo spettacolo ho creato un progetto teatrale che si chiama Vulcana Teatro e spero che questa realtà possa andare avanti con tante altre belle occasioni, spettacoli e ricerca.

Top 3 Stories