Χρόνος – Nel fluire del tempo

C’è un tempo che non si misura in minuti o in ore. È il tempo della natura, delle trasformazioni lente, dei mutamenti silenziosi. È questo il tempo che Roberto Ghezzi osserva, ascolta e lascia agire nelle sue opere. Pittore, fotografo, esploratore dell’organico, Ghezzi non dipinge con pennelli, ma con il fluire delle stagioni, l’azione dell’acqua, la luce, il vento. Le sue Naturografie, neologismo coniato per descrivere un linguaggio artistico unico, sono il frutto di una relazione simbiotica con l’ambiente: tele lasciate nei fiumi, nei mari, nei boschi, che assorbono la materia e restituiscono l’anima del paesaggio.

In occasione della mostra “Χρόνος – Nel fluire del tempo”, a cura di Cristian Porretta, presso la Galleria FABER di Roma, abbiamo incontrato l’artista per approfondire il cuore della sua ricerca. Un viaggio tra arte, filosofia, scienza e natura, dove il tempo non è solo un tema, ma un compagno di creazione.

“Χρόνος” è un titolo che richiama il tempo nella sua accezione più ampia e fluida: cosa rappresenta per te il tempo nella tua pratica artistica e personale?

Il tempo è uno dei due pilastri su cui si fonda la mia ricerca artistica, l’altro è la delega al paesaggio. Puoi trovare questi due elementi in ogni mio lavoro.

Nelle Naturografie deleghi alla natura l’atto creativo: come vivi questo passaggio di mano, questo dialogo tra controllo e abbandono?

Come l’unica via di conoscenza autentica che mi rimane, oggi. Lasciar parlare.. E non è forse conoscere il presupposto per amare?

La tua arte coinvolge spesso biologi, chimici, fisici? Se sì, in che modo la collaborazione con la scienza arricchisce la tua poetica e modifica il tuo processo creativo?

Scienza e arte sono due modalità di conoscenza e interpretazione della realtà, che partono da presupposti diversi e talvolta divergenti, ma che possono e talvolta dovrebbero convergere, anche se solo per un punto dei propri rispettivi percorsi. Io mi avvalgo della scienza per decidere certe condizioni iniziali del mio lavoro, per rendere più trasversale la mia ricerca, più consapevole, più autentica e per mille altre ragioni.

Nel progetto Thybris – Il fiume eterno- hai lavorato con il Tevere, fiume carico di memoria e storia: qual è stato il tuo approccio emotivo e artistico a questo paesaggio così stratificato?

Beh “intervistare” un fiume come il Tevere è un passo importante, carico di responsabilità. Credo che le sue acque magiche celino molti più misteri di quelli che possiamo soltanto immaginare: se penso a quanta storia è scorsa tra quelle rive, forse avrei dovuto riservare al fiume eterno molto di più di alcune tele. Ma chissà..la mia ricerca lungo le sue sponde è appena iniziata..

Le fotografie “stenopeiche”catturano il tempo in una forma quasi metafisica: cosa hai scoperto o sentito lavorando in quell’ambiente estremo e spirituale?

Mi sono sentito come un ladro di “immagini”, di quelle “visioni” che le montagne hanno quotidianamente, ma che senza carte fotosensibili vengono perdute per sempre.. ecco in qualche modo ho cercato di far venire alla luce lo sguardo delle montagne.

Nel tuo lavoro il concetto di “paesaggio” va oltre la rappresentazione: cosa significa per te oggi abitare e custodire un luogo attraverso l’arte?

Significa conoscere veramente un paesaggio, dare ad esso la possibilità di raccontsarsi per quello che è, senza che i nostri sensi e la nostra miope visione omocentrica possa tradirne il vero.

Nel lavoro di Roberto Ghezzi non c’è solo una poetica, ma un’etica. Un invito a rallentare, a osservare, ad ascoltare il mondo che ci circonda e che troppo spesso ignoriamo. Le sue opere non si limitano a rappresentare la natura: sonola natura, nelle sue infinite trasformazioni, nei suoi silenzi, nei suoi tempi.

Attraverso l’arte, Ghezzi ci restituisce lo stupore dell’attesa, la bellezza dell’imprevedibile, la profondità di un legame autentico con i luoghi. E ci ricorda che, nel fluire del tempo, possiamo ancora scegliere di essere parte consapevole di un equilibrio fragile e prezioso.

Visitare Χρόνος non è solo un’esperienza visiva, ma un atto di immersione, un dialogo intimo con ciò che ci è più vicino e, al tempo stesso, più misterioso: la natura e il tempo.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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