Vivo la mia nuova vita senza dimenticare i miei sogni

Ogni vita vera è incontro dove grazia e mistero dipingono la tela bianca della vita creando una declinazione perfetta che si fonde e confonde nell’andare dell’esistenza. Poiché, “nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stella(Paulo Coelho)”. C’è sempre un perché anche nella notte più buia che dipana un discorso denso della sua cifra esistenziale accompagnando in un viatico avvincente seppur faticoso. Martina Maccherone è una giovane donna con una carriera di successo iniziata da giovanissima da The Blonde Salad. Da lì la sua vita si è intersecata in avvincenti itinerari che, passo dopo passo, l’hanno condotta a dirottare verso nuovi lidi lavorativi con una cassetta degli attrezzi densa di esperienze che le permettono di dare il suo contributo in aziende importanti come quella in cui sta attualmente lavorando. Madre di due splendide gemelle, nate dall’amore per il suo compagno, si è raccontata con generosità e partecipazione, regalandoci il suo mondo dove il chiaro scuro si amalgama perfettamente con la luce del sole che riscalda e indica il cammino. La vita si fa solo andando e lei ben ce lo insegna.

Cara Martina, grazie per questa intervista ne sono felice, ci racconti di te?

Sono Martina Maccherone principalmente mi occupo di Head of Influencer Marketing per il gruppo Westwing; un gruppo internazionale che opera in Europa in ben 11 paesi.

Ma c’è di più?

Grazie al mio seguito sui social, mi piace dire che mi occupo anche di personal branding sia su me stessa sia con consulenze esterne rispetto ad aziende e content creator  che hanno necessità di supporto.

Da cosa nasce questo tuo secondo lavoro?

L’interesse per il mondo dei social nasce sicuramente dal ruolo di talent manager che ho avuto la possibilità di ricoprirepresso The Blonde Salad, l’agenzia di talent fondata da Chiara Ferragni.

Perché hai deciso di cambiare azienda? 

L’esperienza a The Blonde Salad è stato il mio primo lavoro. A 22 anni frequentavo l’ultimo anno di Economia e Marketing presso l’Università Bicocca, mi mancavano tre esami. Ero affascinata da tutto quello che poteva essere il potenziale del mondo dell’influencer marketing, allora si chiamava blogging, così seguivo dei blogger americani. Chiara Ferragni faceva altrettanto, traendone l’ispirazione per creare la propria piattaforma. Già seguivo Chiara Ferragni su 2.0. Ero coinvolta da questo mondo, tanto che si aprì una posizione di stage presso The Blonde Salad, decisi di fare application, dopo un colloquio mi presero. La mia storia iniziale è abbastanza noiosa, nulla di avventuroso. Però, poi, tutto quello che è seguito mi ha portato a vivere degli anni fantastici.

Ovvero?

Una ragazza di 22 anni che arriva dalla provincia di Milano, ha l’opportunità di viaggiare, scoprire, vedere, crescere insieme a una startup di sei ragazzi under 35 – The Blonde Salad – tanto da fondare, porre le basi di quello che adesso è uno dei tool più importanti di marketing.

Che cos’è oggi l’influencer marketing?

Non è più un’opzione è una necessità per le aziende.

Perché?

E’ un mezzo per un’azienda per veicolare i propri prodotti e i propri messaggi di comunicazione, contestualizzandoli attraverso le persone in cui l’audience può rispecchiarsi.

Va bene per tutte le aziende questa modalità di advertising?

No! Non per tutte le aziende ma sicuramente per la maggior parte. Le aziende di prodotto hanno la necessità di veicolare il proprio messaggio, una contestualizzazione all’interno della vita di un personaggio avvicina molto di più l’utente finale.

Perché?

Vede il prodotto contestualizzato all’interno della vita di persone che ipoteticamente rispetta, di cui ama lo stile di vita e quindi, se inserito bene all’interno di una narrazione sicuramente influenza tanto la scelta.

 

C’è un effetto proiettivo: “anche io potrei essere così”, la magia è racchiusa in questo?

Esatto! Vederlo in un contesto reale è molto diverso dalla pubblicità televisiva con degli attori. La pubblicità televisiva è una visione asettica, tu non conosci la vita di quegli attori, loro in quel momento recitano, non ti portano all’interno del loro mondo, della loro realtà quotidiana. Al contrario se segui una persona nella sua daily life durante un arco significativo di tempo ritrovando all’interno della tua vita gli stessi prodotti visti e inseriti a fini commerciali nella vita della persona che segui, crea un legame più intenso che con la classica pubblicità televisiva. Il fine è lo stesso ma il significato che acquista è totalmente differente.

Qual è la differenza?

In questo modo sono vissuti.

Da poco sei diventata mamma di due splendide gemelle, come hai vissuto la gravidanza?

Molto bene, seppur inaspettatamente sono arrivate due bimbe. Il test di gravidanza ti dice solo che sei incinta ma non ti dà il numero degli embrioni. Quando ho scoperto che sarebbero state due un po’ è stato scioccante perché sono una persona che ha sempre amato la sua indipendenza, e l’ho sempre cercata.

Da dove arriva tutto questo bisogno di indipendenza?

Sono stata cresciuta da due donne: la mamma e la nonna, non avendo il papà. Loro mi hanno sempre insegnato che è importante essere indipendenti e autosostenersi da sole. Quindi, all’inizio questa notizia mi ha fatto un po’ paura.

Perchè?

L’idea di non poter uscire, viaggiare, poiché l’organizzazione con due bambine molto piccole ha la necessità di avere tutto molto pianificato, mi ha creato un po’ d’ansia. Una cosa è vivere con il tuo compagno, decidere cosa e come fare, altra cosa avere due bambine. È tutto più complesso. Loro hanno bisogno di tempo per crescere e diventare autonome. Io e il mio compagno, per far crescere serenamente le bambine cerchiamo di creare intorno a loro spazi e tempi tranquilli, una quotidianità omogenea a base sicura, un accudimento accogliente, sano e stabile perché, in questa fase della loro vita, è essenziale. Hanno bisogno di avere accanto i genitori, di sentirne la presenza e il calore, di condividere spazi importanti, di ricevere stimoli e motivazioni.

 

Quanto è difficile essere madri nella nostra società?

All’inizio è stato un po’ difficile. La parte più significativa riguarda l’aspetto psicologico con cui ancora faccio i conti, molte delle mie amiche non hanno figli e riescono a gestire meglio il tempo e i loro spazi. Percepisco la distanza che c’è stata quando è arrivato quel famoso click di responsabilizzazione cui si è aggiunta una minor indipendenza nelle scelte. Non è semplice decidere sia che si tratti del lavoro sia di fare un viaggio. Due bambine per crescere necessitano della responsabilità del genitore, tutto diventa più complicato. Poi basta un loro sorriso e la fatica svanisce, le rinunce acquistano un sapore di buono, tutto diventa intimità perfetta e irrinunciabile.

Nei tuoi viaggi porti con te le tue bimbe?

Al momento con loro non abbiamo fatto viaggi impegnativi. Ci muoviamo tra Milano e Toscana. La nostra base fissa è Milano ma in Toscana abbiamo una casa immersa nel verde. È  una grande risorsa poter avere uno spazio come quello che abbiamo dove rifugiarsi e stare tranquilli a stretto contatto con la natura. A volte ho l’abitudine di uscire con una sola delle bimbe, le alterno, così da passare un po’ di tempo esclusivo con ognuna di loro.

Perché questa scelta?

Per me e il mio compagno è importante creare dei momenti di individualità con ognuna di loro. Sono gemelle, due sorelle, ma non per questo devono vivere da siamesi. Ognuna ha la sua individualità, la sua personalità e i suoi gusti, non è detto che a entrambe piaccia andare al cinema. È giusto che ognuna di loro scelga le cose che preferisce senza sentirsi obbligata perché sorella gemella. Con il mio compagno parliamo spesso di come costruire un buon tempo con le bimbe, cerchiamo di impegnarci al massimo per dare a ognuna il meglio e nutrire i bisogni di ciascuna. È dura ma ci mettiamo impegno e costanza.

Sei esigente come madre?

Molto. Infatti, sono molto preoccupata per questo.

Perché?

Perché ho avuto una mamma esigente e so come ci si può sentire dall’altra parte. A volte, non ti senti all’altezza dell’aspettativa, non vorrei mai che una delle mie figlie vivesse questo sentimento, questa emozione. Già adesso sono esigente, devo averlo ereditato da mia madre. Cercherò di fare del mio meglio.

Le tue bimbe stanno facendo musicoterapia, perché questa decisione?

Hanno iniziato da poco. È ancora tutto in fase embrionale, seppur vorrei mantenere una costanza e continuità settimanale. Le bimbe sono state in terapia intensiva, ricordo il bip continuo dei macchinari cui erano collegate, per questo io e il mio compagno ci siamo ripromessi che quel bip doveva scomparire dai loro ricordi; quindi, anche in casa mettiamo sempre della musica. Noi amiamo molto la musica, vorremmo passare questo alle nostre figlie, come il ballo e la canzone affinché sin da piccole possano fare contatto con sé stesse. Credo che tutto questo permetterà loro di costruire un buon rapporto con il proprio corpo. Noi cerchiamo di stimolarle ogni giorno.

Come scegli le attività da proporre alle tue bambine?

Mi affido sia alla logica sia a specialisti che possano consigliarmi il meglio per loro.

Quindi niente consigli di mamma e suocera?

Le adoro entrambe. Le ascolto ma poi scelgo il consiglio di una persona esperta. Se ho un dubbio o una domanda vado da uno specialista non da mia mamma o mia suocera. A volte, faccio delle ricerche. Internet ti offre un bacino di risposte stimolanti, non è solo un passatempo ludico.

Cosa cerchi?

Ricerco spunti che mi aiutino a livello educativo. Ognuno di noi se ha curiosità e una buona dose di logica può ottenere soddisfacenti risposte da internet.

Cosa ti auguri per le tue bimbe?

Che siano felici e serene.

Quando una donna è davvero stilosa?

Quando si sente stilosa.

Come fa a sentirsi stilosa?

Volendosi bene. È la prima regola. Rispetto a quello che ci siamo dette, durante la gravidanza ho assistito al cambiamento del mio corpo, il mio peso si è modificato però nonostante tutto non mi sono mai sentita così bene e così bella.

Cosa ti ha insegnato?

Ho fatto consapevolezza di come la percezione di sé stesse sia storpiata da ciò che noi pensiamo. In adolescenza e anche prima della gravidanza ero più magra di come sono adesso ma non mi sentivo bene, adesso che il mio corpo ha dato alla luce due persone mi voglio ancora più bene. È una cosa psicologica. Quando una persona si sente bene è anche stilosa. Essere stilosa è anche una questione di abbigliamento, pertanto bisogna trovare qualcuno che ti possa consigliare sullo stile, sulle cose che rispettano la forma del tuo corpo mettendo in risalto i punti di forza. Non tutti stanno bene con le stesse cose, bisogna sapersi valorizzare. È fondamentale. Questo è un messaggio che mi piacerebbe passare alle mie figlie: non è che tutto quello che va di moda è la cosa giusta per noi. Bisogna sempre rispettare la forma del proprio corpo. È importante conoscersi e volersi bene.

Sei più artigiana dei sogni o cogli la tendenza del momento?

È difficile come domanda! Da una parte colgo la tendenza del momento senza dimenticare i miei sogni. Però, per fare mia la tendenza del momento devo personalizzarla. Se c’è una tendenza del momento che mi piace la seguo altrimenti continuo con i miei sogni.

Un sogno nel cassetto?

Prendere una laurea in psicologia e riuscire a trovare il bilanciamento giusto tra le mie esigenze e quelle delle mie figlie (cosa questa che l’anno scorso ancora non conoscevo). Inoltre, essere presente e partecipe come madre e al tempo stesso essere una persona soddisfatta.

Da grande casa farai?

Questa è una bellissima domanda, sei la prima a conoscere la risposta. Penso che tra un annetto abbia bisogno di prendermi del tempo per rispondere a questa domanda. Ho tante cose sul tavolo che non riesco a canalizzare bene. Può essere che la risposta sarà: voglio fare tante cose nel futuro, ma ancora devo trovare la combinazione giusta con questa nuova vita.

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