Il mondo intero è una scoperta continua fatta di salite e discese, di pianure e altopiani, di dirupi e caverne dove il pieno si confonde e annulla nel vuoto e viceversa. In questa oscillazione mondana, dove l’essere nel mondo è messo a dura prova dall’occhio giudicante dell’altro, c’è la possibilità di trovare un approdo. Così dopo tanto navigare in una zattera di rottami emotivi legati insieme da funi lise e sdrucite si trova un porto sicuro dove scendere a terra e incontrare la possibilità di essere esattamente come si è. Essere esattamente quello che si è con le proprie imperfezioni rende perfette. “Tu mi piaci così come sei” dichiara, con la voce rotta dall’emozione, Mark Darcy alla generosa Bridget Jones ne “Il diario di Bridget Jones”. Ognuno è bello esattamente così come è, senza nessuna alchimia che lo renda diverso. Marianna Lo Preiato anni fa ha fondato Curvy Pride, un luogo che accoglie le storie, il vissuto, le emozioni, le esperienze di donne generose sia nell’aspetto sia nell’anima. Così in breve tempo quella che è stata un’intuizione emotiva è diventata una concreta realtà. È uscito un libro che raccoglie il mondo emotivo, emozionale, e vissuto di donne curvy che hanno fatto della loro vita un’esperienza da condividere affinché il corpo non sia un ostaggio da tenere celato ma diventi la cosa più preziosa che una persona possiede. Noi abitiamo il nostro corpo per tutto l’arco della nostra vita, in lui risiede la nostra essenza, il nostro mondo. A questo corpo dobbiamo portare rispetto amandolo esattamente per come ci è stato donato. Marianna Lo Preiato ci racconta il favoloso mondo di Curvy Pride, inoltre con il contributo di Serena Grandi che ha firmato la prefazione al libro appena uscito.
Cara Marianna, grazie di questa intervista, vengo alla prima domanda: quanto è importante raccontarsi?
Ci vuole un immenso coraggio a raccontarsi con sincerità, senza vergogna. È importante per sé stesse, perché ci pone di fronte alla riflessione, una sorta di percorso terapeutico. È importante per chi legge, per chi ha l’opportunità di confrontare il proprio vissuto con quello di altre persone. Io l’ho sempre fatto, nel bene e nel male. Non mi sono mai nascosta dietro una facciata di perfezione. Ho raccontato i miei successi, ma anche le cadute rovinose. Non ho mai nascosto le mie lacrime, come ho sempre condiviso i miei sorrisi. Aprire il proprio cuore agli altri è, per me, un grande segno di fiducia verso l’umanità.
Perché il libro “Mi racconto per te”?
“Mi racconto per te” è il terzo libro dell’Associazione Curvy Pride, a cura di Antonella Simona D’Aulerio, socia fondatrice come me e amica da una vita. Provo una grande emozione nel vederlo pubblicato. A guardare indietro e ripensare alla telefonata di Rossella Bianco, responsabile editoriale della Giraldi Editore, che nel lontano 2018 mi chiedeva di raccontare la mia storia, neanche nei più rosei dei sogni sarei arrivata mai a immaginare dove siamo arrivati. Tutti insieme! Tutti e tre i libri di Curvy Pride (oltre a “Mi racconto per te” con prefazione di Serena Grandi, sono stati pubblicati “La mia resilienza in un corpo morbido” con prefazione di Maria Teresa Ruta e “Dillo a Curvy Pride”, con prefazione di Luca Ward e omaggio di Toni Santagata) sono preziosi tesori che custodiscono esperienze di vita, raccontate con sincerità e commozione. Testimoniano il grande valore delle storie di vita.
Quanto l’altro influenza la percezione di noi?
Più di quanto ognuno di noi se ne possa rendere conto. Viviamo in constante contatto con altre persone, il loro giudizio condiziona il nostro sentire. A volte, neanche ci rendiamo conto di agire influenzati dall’esterno e troppo spesso, purtroppo, la nostra autostima è minata dalle parole e dagli sguardi degli altri.
L’associazione Curvy Pride porta avanti una battaglia importante?
Curvy Pride porta avanti una battaglia di civiltà! La rivoluzione culturale in atto, in cui Curvy Pride è fieramente in prima fila, vuole cambiare le mentalità, aprire menti e cuori alla diversità, all’inclusione e all’ascolto. Ogni essere umano è unico, la sua unicità è un bene prezioso per tutta la collettività.
Che posto occupa all’interno dell’Associazione?
Sono la Presidente dell’Associazione e, insieme al Consiglio Direttivo, a tutti i soci, alle migliaia di simpatizzanti che ci seguono vogliamo davvero cambiare il mondo!
All’interno del libro ci sono più autori, chi sono?
In “Mi racconto per te” sono presenti i racconti di 39 autori, più altre 5 testimonianze (come quella di Serena Grandi) e lo spazio, alla fine del libro, per il racconto più prezioso: quello del lettore! Chi leggerà il libro potrà diventare a sua volta protagonista scrivendo un racconto per sé stesso oppure per un amico, per il coniuge, per una persona cara cui svelare qualcosa di segreto, oppure ricordare un episodio divertente del proprio vissuto.
Quanto pregiudizio c’è ancora verso la donna curvy?
Cambierei la domanda. Quanto pregiudizio c’è nel mondo nei confronti del “peso”, sia in eccesso che in difetto. Esiste la grassofobia ed è un grave problema sociale, ma esiste anche il pesismo, il bullismo nei confronti del “peso”. Anche chi è molto magro subisce bullismo: “ma non mangi?”, “sei malata?”, “ti si vedono le ossa”. I pregiudizi contro l’esteriorità sono radicati nella nostra società e riguardano non solo il peso, ma anche il colore della pelle, la disabilità, la calvizie, ecc.
Quanto una buona autostima rende una donna sicura e forte?
L’autostima è fondamentale per riuscire a vivere con serenità e realizzare i propri sogni. Senza coltivare la propria autostima, si vive in balia degli altri, reprimendo il proprio modo di essere e di sentire.
Perché Serena Grandi come prefatore del volume?
Perché Serena è una donna che ha sofferto, ma che si è sempre rialzata. Serena reagisce alle avversità, le affronta con coraggio, non si nasconde mai. È una donna meravigliosa che non si fa condizionare dai pregiudizi, è capace di guardare “oltre”, è a Curvy Pride piacciono tanto le persone che rompono gli schemi e si mettono in gioco in prima persona.
Che cosa sta facendo in questo momento Curvy Pride?
I progetti sono tanti e tutti importanti! La scrittura e la lettura sono sicuramente un settore importante per la nostra associazione: stiamo organizzando numerose presentazioni dei nostri libri per dare “voce” alle storie di vita. Consiglio vivamente la partecipazione ai nostri incontri perché sono emozionanti e, come ci riferiscono i partecipanti: “illuminanti”. Poi abbiamo il nostro blog, dove chiunque può avere spazio per raccontarsi o affrontare tematiche di ogni genere. Sono in programma corsi di formazione, incontri con coach, shooting fotografici, progetti di imprenditorialità e tantissime altre attività (sul sito www.curvypride.it tutte le informazioni).
In quale città Curvy Pride è presente?
Oltre a Bologna, dove è nata l’Associazione, e a Roma, realizziamo attività in numerose città: Milano, Alba, Parma, Termoli (CB), Perugia, Trento solo per citarne alcune. Abbiamo anche amiche all’estero.
Le persone che scrivono a Curvy Pride cosa vi raccontano?
La loro vita. Da episodi di violenza fisica e mentale a meravigliosi sogni nel cassetto, da dolorose esperienze di aborto o suicidio a emozionanti shooting fotografici o sfilate. La vita ha mille sfaccettature, ogni persona ha provato, prova e proverà gioie e dolori che restano nella mente e nell’anima. Curvy Pride accoglie tutti, ascoltando ogni singola voce con vero interesse.
Qual è la mission del vostro progetto?
Curvy Pride promuove la cultura della pluralità della bellezza e dell’essere contro ogni forma di stereotipo, bullismo e discriminazione. Con rispetto e allegria, e anche un po’ di leggerezza, perché in questo periodo storico ne abbiamo veramente tanto bisogno.
Vuoi aggiungere altro?
Venite a conoscerci. Avvicinatevi a Curvy Pride con mente aperta e libera da pregiudizi. Non ve ne pentirete!
Grazie a te Marianna per questa meravigliosa chiacchierata fatta con il cuore e per il cuore di tante persone che hanno la disposizione ad accogliere senza giudicare. Serena Grandi ci ha regalato il suo tempo rispondendo ad alcune domande.
Buongiorno Serena, lei ha scritto la presentazione al libro “Mi racconto per te”, che emozione le hanno dato le pagine del testo?
“Mi Racconto per Te” mi ha toccata profondamente. Ho sempre combattuto i pregiudizi e lottato contro gli stereotipi per affermare il sacrosanto diritto di essere sé stessi. Il diritto di vivere la propria vita giocando con le mille sfaccettature del nostro io, senza farsi ostacolare da chi giudica senza conoscere e senza la volontà di guardare all’altro con mente aperta. Leggere il vissuto di altre persone che, con grande coraggio, si sono raccontate mi ha emozionata, ha toccato le corde più profonde del mio cuore (ndr Serena Grandi ha anche pubblicato il suo libro “Serena a tutti i costi. Lettera di una vita mai inviata” edito dalla Giraldi Editore”).
Che cos’è la bellezza?
La bellezza è una cosa soggettiva e anche oggettiva. Ci può essere una donna bellissima oggettivamente ma che a livello emozionale non ti da nulla, come ci può essere una donna meno bella ma a livello soggettivo ed emozionale diventa bellissima agli occhi di chi guarda. La bellezza è varia per fortuna.
E il fascino?
Il fascino è qualcosa che ti rende magico. Il fascino incanta, rapisce, ti fa sbandare. Un grande cervello ha un grande fascino a mio avviso. Basta pensare che il fascino sia solo sinonimo di bellezza!
Una donna curvy può davvero essere affascinante e seducente?
Oggi si parla tanto di donne curvy, come negli anni 50 si parlava delle maggiorate. È praticamente la stessa cosa. Le maggiorate hanno fatto storia, hanno trasmesso bellezza, sensualità, non erano certo dei corpi perfetti come quelli che la moda e i media ci impongono adesso.