Mariella Sapienza: attrice, scrittrice e influencer sostenibile

Non è mai troppo tardi per inseguire un sogno, per costruirsi una carriera che di giorno in giorno si arricchisce sempre più di nuove esperienze. Mariella Sapienza, attrice, scrittrice, influencer sostenibile ne è la dimostrazione. Prima i figli, la famiglia e poi una volta che i suoi cuccioli sono diventati grandi ha studiato recitazione e dizione e adesso è in lizza per il David di Donatello.

 

Raccontaci di te?

Sono Mariella, attrice, mamma di 3 figli, influencer sostenibile. Da poco ho scritto un racconto autobiografico “Cuore di bambola” che pubblicherò a gennaio con la casa editrice Maledizioni di Monica Macchioni.

Cosa significa influencer sostenibile?

Quasi tutti i miei abiti provengono dai mercatini dell’usato, così non si inquina, si ricicla e si risparmia.

Quanto spendi per ogni outfit?

Spesso sono vestita con 2-3 euro.

Un ricordo di quando eri bambina?

È legato ad un carnevale, ero appena arrivata a Roma da Trieste, la mia città natale. Ammiravo le bambine vestite da fatine e principesse, sognavo di indossare un abito come loro, purtroppo mio padre mi vestii da Zorro, lui desiderava un maschietto.

Come ti sei sentita?

Mi vergognavo molto con quel costume.

Come nasce l’amore per la recitazione?

Dentro di me c’è sempre stato. Fin da ragazza mi divertivo a raccontare barzellette agli amici. Il suono delle loro risate mi riempiva di gioia, mi faceva sentire importante. Da piccola, con mio fratello, registravamo la nostra voce con un vecchio registratore, ci divertivamo ad interpretare i personaggi delle telenovele che guardava la mamma, ci piaceva tantissimo riascoltare la nostra voce.

Come ci si sente a essere madre?

Essere mamma è molto difficile soprattutto in questa era digitale, dove i ragazzi si isolano con il loro pc o cellulare. Manca il dialogo. Ho tre figli, William di 24 anni, lavora nel campo dell’informatica, e i gemelli diversi Leonardo e Michelangelo di 18 anni, quest’anno hanno la maturità.

Come hai vissuto la maternità?

Spesso ti mette a dura prova, non sai come fare a essere una buona madre, non c’è un manuale da seguire, dire di no è molto difficile, ci sono degli scontri, che portano inevitabilmente a stress e incomprensioni.

Come li risolvi?

Io e mio marito ci consultiamo molto con mio marito.

Come ci si sente a essere attrice con tre figli?

Ho iniziato per gioco molto tardi a 40 anni, ho aspettato che i ragazzi fossero più grandi. Mi sono iscritta ad un corso di recitazione che si chiamava “teatro totale” diretto da Alfio Petrini, mi ricordo che spesso inscenava atti di guerra con tutti gli allievi, ci faceva ruzzolare sul pavimento, camminare trascinando una gamba come se ci avessero sparato, è stato molto istruttivo e liberatorio, poi ho fatto il corso di recitazione e dizione con Maurizio Mosetti.

Cosa ti ricordi?

Tantissimi scioglilingua che dovevamo ripetere continuamente.

Come ci si sente a essere moglie?

È molto bello, con mio marito ho un ottimo rapporto. Abbiamo festeggiato 30 anni insieme. Tanto che i nostri amici ci chiamano “gli alieni”! In questo mondo dove purtroppo i divorzi e le separazioni sono all’ordine del giorno … noi abbiamo la fortuna di essere molto complici e abbiamo molti interessi in comune.

Non avete mai avuto delle difficoltà?

Certo anche noi, come tutte le coppie, abbiamo le nostre incomprensioni ma cerchiamo sempre di risolverle insieme. Mio marito Max Sebastiani si occupa di progettazione elettronica ma è sempre stato appassionato di fotografia, spesso nei week end visitiamo città e paesi da poter fotografare, e naturalmente fotografa anche me. Presto farà una mostra con i suoi scatti.

Oggi in questa epoca Social qual è il messaggio del teatro?

Ho fatto teatro per 6 anni in una compagnia amatoriale, mi piaceva moltissimo interpretare ogni volta un personaggio diverso, penso che il messaggio del teatro in questa epoca molto social sia molto importante, siamo sempre molto isolati e il teatro è come una grande famiglia ti fa sentire vicino agli altri in un abbraccio di applausi.

E del cinema?

ll cinema è una grande scatola magica che ti fa sognare e per un momento ti allontana dai pensieri negativi trasportandoti ogni volta in una fiaba diversa.

Secondo te “l’abito fa il monaco”?

Purtroppo, l’abito non fa il monaco. Mi è capitato spesso di incontrare persone che davanti avevano una facciata, ma poi erano tutt’altra cosa.

Quanto è importante la femminilità?

La femminilità è molto importante. Mi piace essere sempre curata e con un po’ di trucco, spesso mi faccio da sola i capelli, e nei mercatini cerco sempre abitini molto carini.

Che stile preferisci?

Il mio stile preferito è anni 50, infatti, mi dicono che sembro proprio una donna di quell’epoca.

Come nasce il tuo primo libro?

Il mio racconto nasce per esternare anche agli altri un pezzetto della mia vita, è un episodio struggente della mia infanzia, presto ne scriverò uno sulla mia adolescenza: Non è facile tirare fuori i fantasmi del passato, ho sempre paura di rivivere quei momenti e soffrire.

Ti va di raccontarci qualcosa?

Per “Cuore di bambola” stiamo cercando di realizzare un cortometraggio, ci sono molte persone importanti che hanno aderito, spero presto di trovare uno sponsor o un produttore che abbracci il nostro progetto, per me sarebbe un sogno.

Hai vinto, con il libro, un Premio prestigioso?

Ho vinto il terzo premio “area cultura 2021” organizzato dalla Presidente Dott.ssa Angelica Loredana Anton. A novembre ho vinto il 1° premio nel concorso “donne d’amore” organizzato da Virginia Barret per Barret International Group. Il premio mi è stato conferito nella sala protomoteca del Campidoglio a Roma.

I tempi corrono e “tu adesso dove sei”?

I tempi corrono è vero, ma io mi ritengo una persona un po’ all’antica.

Perché all’antica?

Amo le cose semplici, passeggiare, visitare posti nuovi, assaggiare insieme a mio marito prodotti tipici locali. Sono una donna che si accontenta delle piccole cose.

Come ti definisci?

Mi definirei un entusiasta, quando mi invitano ad un evento ad una mostra sono molto felice di incontrare tante persone e scambiarci le nostre opinioni. Adoro fare conoscenze nuove e perché no farmi fare qualche scatto da mio marito.

Qual è per te il ruolo perfetto?

Il ruolo perfetto non esiste. Preferisco i ruoli drammatici, ma allo stesso tempo dicono di me che sono molto allegra e solare quindi un ruolo brillante andrebbe benissimo.

Sei più personaggio o persona?

Assolutamente sono una persona, molto semplice allegra e, a volte, un po’ ingenua. Non mi piacciono i personaggi, è come se non volessero rivelare veramente chi sono e si nascondono dietro una maschera.

Progetti?

Realizzare il cortometraggio “Cuore di bambola”, poi avrò un piccolo ruolo nel prossimo cortometraggio della regista Emanuela Del Zompo, e nel film anni 50 di Gennaro Ruggero. Da gennaio sarò madrina dell’Associazione cinema anni d’oro diretta da Attilio Capuozzo insieme alla mia amica regista e attrice Holly Irgen. Organizzerò la mostra di mio marito Max Sebastiani invitando tanti amici. A giugno farò parte della rassegna “protagonisti d’arte” fortemente voluta da Angiolina Marchese presidentessa dell’Associazine Art Global che mi porterà in Senato l’8 di giugno insieme a tanti altri artisti, e continuerò a fare tante foto con i miei abiti da influencer sostenibile.

Dove possiamo vederti?

Presto mi vedrete nel corto “Cuore puro” come attrice protagonista, tratto dalla performance d’arte che ho fatto insieme all’artista fluxus Ilaria Pisciottani a Palazzo Velli a Roma, in questo momento siamo in lizza per i David di Donatello, e in vari concorsi in tutto il mondo.

Cosa farai da grande?

Diciamo che io ho iniziato già da grande quindi accolgo ogni progetto con tanta voglia di fare e di mettermi in gioco, per me questo mestiere è come tornare bambina divertendomi ogni volta che interpreto un personaggio diverso, quindi perchè diventare grande lasciatemi restare bambina nello spirito.

 

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