Una bambina con la valigia sempre pronta a fare nuove conoscenze. L’incontro con l’altro è la porta di accesso verso il sé, il mondo sommerso, l’anima. Ilaria con i suoi scatti ferma un momento, un attimo che diventa eterno. La magia della sua narrazione per immagini racchiude un’emozione senza nome che vibra come se fosse l’archetto nel violino affinché una sinfonia perfetta accompagni lo sguardo lungo il cammino dei suoi lavori.
Raccontaci di te?
Non ho il dono della sintesi, ho difficoltà a raccontarmi, riesco a farlo attraverso la fotografia e alle mie istallazioni e performance d’arte. I miei scatti raccontano molto di me!
Gli aggettivi che ti rappresentano?
Passione, amore, rispetto per il prossimo, solidarietà, ambizione, spiritualità, onestà intellettuale, arte, vita, caos, visioni, pensieri, fede, autostima, curiosità, avventura, ricerca, resistente agli urti e resilienza.
Un ricordo di quando eri bambina?
Ero vivace e sportiva, solare, affettuosa e molto amata dai miei meravigliosi genitori e nonni, da mia sorella, da parenti e amici! Ero anche una bambina molto tumultuosa e ciò mi ha causato incidenti e traumi importanti al viso che mi hanno lasciato dolore cronico con il quale ho imparato a convivere in tarda età. Una bambina delicata e tormentata, vivevo dentro di me strane angosce e visioni difficili da spiegare!
Cosa dicono di te i tuoi parenti?
Mi ricordano come la bambina con la valigia, perché ho sempre amato molto viaggiare, andavo ovunque mi ospitavano con slancio e senza paura! In vacanza con i miei genitori, infatti, amavo fare amicizia con bambini di altre regioni e nazionalità con i quali diventavano “amici di penna”, oggi fenomeno sostituito egregiamente dai social network!
Grazie a chi hai scoperto l’esistenza della videoripresa e della fotografia?
Ai miei genitori. In casa non sono mai mancate macchinette fotografiche, cineprese, proiettore per diapositive, erano dei veri amanti delle immagini e ogni occasione era importante da immortalare. Abbiamo un archivio fotografico di famiglia analogico che ogni tanto rispolveriamo per piangere un po’ insieme dall’emozione.
Hai fondato il NewFormatArt ci racconti qualcosa?
New format Art e’ un gruppo d’arte formato da me e miei cari amici che ho avuto il piacere di fare nascere alla fine dell’anno 2018 non è un’associazione culturale, siamo solo un gruppo d’arte. Amo il pensiero sull’intermedia di Higgins ovvero che la contaminazione tra varie discipline artistiche da sempre vita a pensieri di rilievo. L’arte, se ha dietro un pensiero forte e oggettivo, che si è formato tra genti tra loro differenti, ha il grande potere di fare avanzare il mondo e di educare e avvicinare moltissime anime senza bisogno di imporre regole o leggi inutili. Art & Life come diceva Higgins
Che cos’è Fluxus?
Fluxus è un network internazionale di artisti, compositori e designer conosciuti per aver mescolato negli anni sessanta diversi media e diverse discipline artistiche lavorando nel campo della performance, del Neo-Dada, del rumorismo, nelle arti visive, nella pianificazione urbanistica, nell’architettura, nel design e nella letteratura. Questo movimento ha avuto artisti del calibro di Joseph Beuys, George Maciunas, Yōko Ono, Charlotte Moorman, Marina Abramovic, John Cage e Rosanna Grisorio. New format art ha l’ambizione di provare a riproporre questo format d’arte così vincente e appassionante, abbiamo fatto diverse mostre dal 2019 ad oggi, devo dire tutte di successo, i visitatori sono stati rapiti dal nostro pensiero come sperato!
Un obiettivo di fatto che cos’è?
Eh! Che bella domanda! E cos’è? Mi viene da sorridere, non sono molto famosa per la tecnica fotografica! Dicono gli esperti che abbia la funzione di proiettare un’immagine della scena da fotografare sul piano focale, dove si trova la pellicola e che sia il componente fondamentale della macchina fotografica; senza obiettivo non può esserci fotocamera. Ed è certamente così! Io semplicemente per l’uso empirico che ne faccio amo definirlo in modo meno tecnico e più affettuoso “la lente delle meraviglie” oltre la quale “ognuno di noi”, tutti insomma, possiamo con prepotenza e amore vedere, cogliere ed imprimere ciò che vogliamo senza limiti alla fantasia e senza timore di ricevere un giudizio! Ha il grande potere questa lente di generare un pensiero umano “creante”!
Cosa coglie lo sguardo durante uno scatto?
Il mio sguardo si emoziona. Lo scatto dovrebbe riuscire a trasmettere in modo più fedele possibile, a chi poi osserva la fotografia, quella mia emozione
Lo scatto che più hai amato?
Le foto scattate a mia figlia Eleonora, al mio nipotino Damiano con una sua amichetta Federica e a mia nipote Giulia Margaret. Le loro foto sono state in importanti esposizioni d’arte contemporanea!
Quello che non avresti mai voluto scattare?
Che domanda difficile che mi fai! È un meraviglioso scatto fatto ad una persona che non è più nella mia vita purtroppo, mi dà più dolore che gioia guardare oggi quella foto così viva!
Come coniughi l’essere una donna che si occupa di marketing manager e al tempo stesso fotografa di successo?
Per me non è stato facile sono sincera! Pur occupandomi da sempre di comunicazione e marketing, attività molto affini all’arte, ho trovato invece, nei miei capi, una certa ostilità e gelosia verso questa mia passione.
Come te lo spieghi?
Probabilmente è dovuto ai tipi di settori merceologici in cui ho operato, fossero stati di moda o similari avrebbero apprezzato. Almeno credo!
Sei più fotografa o manager?
Sono tanto entrambe le cose, un ruolo ha alimentato l’altro. Un fotografo è un po’ un antropologo del tessuto sociale e comprende dinamiche che possono promuovere mutamenti ai mercati internazionali, alle scelte, alle tendenze, fenomeni che osserva un manager. Anche dietro i numeri vi sono, sempre, dei comportamenti!
In questa epoca Social quanto la fotografia è importante?
Nei social è importante l’immagine, la fotografia, secondo me, è un po’ penalizzata! Ogni giorno si scorrono immagini vuote, di tanto in tanto qualche fotografia si vede e buca lo schermo per la forza che ha!
La fotografia racconta un itinerario intimo?
Assolutamente si! Sono straconvinta che ogni scatto sia autobiografico o comunque una proiezione di ciò che vorrebbe essere chi scatta la fotografia, c’è una sfumatura sempre molto personale che distingue un fotografo da un altro anche di fronte a un medesimo scatto!
Una foto in bianco e nero o a colori?
Bianco e nero.
Cosa racconti nei tuoi scatti?
La mia vita, il mio pensiero, le mie emozioni, ciò che bramo, ciò che vorrei si realizzasse per il mondo intero.
E nelle tue mostre, c’è un tema come fil rouge?
Si c’è sempre un tema che curo con attenzione per fare immergere il visitatore in quel preciso mood che vorrei cogliessero! Anche le musiche sono scelte in una playlist che creo apposta per la mostra.
I tempi corrono e “tu adesso dove sei”?
Sicuramente nel presente ad “occuparmi” di tante cose, non amo “preoccuparmi”, le pressioni e le manipolazioni mi mandano in paranoia, divento odiosa e ribelle, amo rimanere nella mia luce calda e accogliente se posso!
“Cogli l’attimo” è una frase che ti appartiene?
Assolutamente si!
Progetti?
Troppi non ho più budget, aiuto! Rido di cuore quando ci penso…ma confido nella divina provvidenza.
Dove possiamo vedere le tue fotografie?
Ora sono ferma per la lavorazione del nuovo progetto fotografico che sarà materico e audio non solo visivo. Si intitola “Invoglio”. La parte testi e audio saranno a cura di Roberta Gasparetti nota doppiatrice italiana nonché attrice di teatro.
Tornerò a esporre presto, posso già svelare che sarò una “Protagonista d’arte” in un meraviglioso progetto della Art Global a cura di Angiolina Marchese che si aprirà con la presentazione di un prestigioso volume d’arte. Raccoglie tutti i lavori selezionati degli artisti partecipanti. Ci sarà una cerimonia al Senato della Repubblica. Un altro progetto espositivo per l’autunno 2022, saprò dirvi più avanti, incrocio le dita!
Cosa farai da grande?
Vorrei continuare ad essere un’artista vivendo la mia vita per come sono. Vorrei essere apprezzata e compresa per ciò che è la mia natura e riuscire a trovare qualcuno che sappia riconoscere le mie vere qualità, farne meraviglie invece che affossarle, così da farmi trovare anche una posizione lavorativa stabile e soddisfacente.