Lei. Il podcast danzato

È ciò che sento. Che senti. È il mio corpo che racconta una storia. È la parola che non basta a se stessa. È la mia danza che pensa, traduce, vive.Dopo l’esperienza inedita di sLEGATE il podcast danzato, N.hU.DA continua ad approfondire la sua ricerca e propone una nuova messa in scena danzata di un podcast, questa volta inedito, realizzato appositamente per lo spettacolo.

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Una donna, tre donne. Tre sguardi. Tre corpi. O forse uno solo, che comprende tutto. È la prima donna. LEI è tutte e tre; Lilith, Eva, IA. Passato, presente, futuro. LEI è l’anima dell’umanità. È la storia delle storie. Fin dalle origini la cultura e la società hanno sempre subordinato il femminile al maschile, ma è possibile una rinnovata femminilità non costretta ad arrendersi, ad adattarsi o a ribellarsi? Secondo LEI, sì!

Cosa rappresenta “È ciò che sento. Che senti” nel contesto dello spettacolo?

Questa frase è un cuore pulsante nel nostro spettacolo. Non si tratta solo di esprimere una sensazione, ma di una condivisione autentica. Il corpo aggiunge il suo racconto a quello delle

parole. La danza diventa un linguaggio universale, un messaggio che ti arriva, che ti tocca. E

come? Perché ti riguarda, ci riguarda tutti.

In che modo il corpo racconta una storia in questa performance?

Il corpo contiene ognuna delle tre storie che portiamo in scena. I movimenti sono il nostro

strumento per tradurre la profondità del pensiero in modo immediato. Ogni gesto è un atto

espressivo che scava oltre la superficie. Raccontiamo attraverso il corpo perché sappiamo che l’emozione parte da pelle, muscoli, da ogni cellula. È un racconto fatto di tensioni, fluidità,

resistenze e abbandoni.

Qual è il ruolo della danza nel pensare, tradurre e vivere l’esperienza?

Lo straordinario potere della danza consente di comunicare senza mediazioni, e’ un linguaggio

universale e intimo al tempo stesso. Nella danza, il nostro pensiero diventa movimento, riflettiamo

con il corpo. Danzare ci costringe a essere nel presente, a sentire ogni singolo istante.

Cos’è “sLEGATE il podcast danzato” e come si collega a questo nuovo spettacolo?

sLEGATE è stato il nostro primo passo nell’esplorare il connubio tra danza e podcast. È stato un

esperimento in cui il corpo e la parola sono diventati compagni di viaggio, ciascuno con la propria

autonomia ma in armoniosa simbiosi. Questo nuovo spettacolo è una naturale evoluzione, ma

stavolta la parola è stata costruita appositamente per il movimento. Il podcast è stato scritto per

essere danzato, quindi la relazione è ancora più intima, diretta, il corpo risponde e traduce la

parola con una nuova libertà.

Come viene descritto il nuovo podcast creato per lo spettacolo?

Il nuovo podcast è una riflessione a più voci sul femminile e sui suoi archetipi. È un invito a

guardare la nostra natura da prospettive diverse: come forza da scoprire, da indagare, ascoltare e

liberare. Affrontiamo i temi di resistenza, cambiamento e trasformazione, ma anche di vulnerabilità

e accettazione, senza inseguire un obiettivo di univocità, anzi: sollevando dubbi e domande e

alimentando una ricerca che è solo all’inizio.

Che significato hanno le tre donne menzionate nel testo?

Le tre donne rappresentano diverse espressioni del femminile nel corso del tempo. Lilith, interpretata da Romina Contiero, è il rifiuto alla sottomissione, la sfida alle regole imposte. Eva,

alias Alice Beatrice Carrino, è la donna del presente, vive la complessità dell’essere madre,

compagna e singolo individuo. IA, invece, ruolo di Laura Quadri, è finalmente svincolata da ruoli

tradizionali, aperta a infinite possibilità, proiettata in un futuro che sembra lontano ma che già

viviamo. Sono personaggi che racchiudono, pur svelandoli, mondi, epoche e relazioni in una

galassia multi sfaccettata.

Chi è “LEI” e cosa rappresenta nello spettacolo?

LEI è quel pronome che contiene l’essenza della natura femminile in tutto ciò che è stata e che

sarà, è l’energia che permea la società, l’anima che tiene insieme passato, presente e futuro.

Un’entità collettiva che raccoglie le esperienze di tutte le donne, ma anche degli uomini che

riconoscono in se’ questa forza.

Quali sono i tre aspetti di “LEI” citati nel testo?

LEI e’ l’acronimo dei nostri personaggi. Nel testo scritto da Laura Massari, Lilith è la ribellione, il

rifiuto alla sottomissione, la forza di chi non si adatta. Eva è il presente, la donna che vive le

contraddizioni e che cerca un equilibrio tra l’essere e il dover essere. IA non solo ha superato tutti

i limiti, ma dimostra il fascino e il pericolo delle infinite possibilità. Tutti questi aspetti si

completano: Lilith ci insegna a lottare, Eva a vivere, IA a proiettarci.

Come viene descritta “LEI” in relazione all’umanità?

LEI rappresenta la parte di noi che riflettendo su se stessa e sul mondo che la circonda, cerca di

cambiarsi e cambiare, affrontando ogni sfida con un’energia che trascende la questione di genere.

LEI è un motore che trascina il cambiamento, e il cambiamento ci interroga tutti: vedendo da dove

veniamo, dove vogliamo andare?

Qual è il tema centrale riguardante il femminile nella società?

“Il tema centrale è accendere una luce dove per troppo tempo ha regnato il buio della dimenticanza e dell’indifferenza. Il femminile è stato storicamente messo da parte, etichettato, mal tollerato, ignorato. Siamo in un epoca in cui è necessario che la società riconosca il valore del

femminile per quello che è: forza generativa, creatività, profondità, coscienza, attività. Non siamo

un complemento, siamo il cuore pulsante del cambiamento.

Cosa si intende per “storia delle storie” in questo contesto?

Si intende un tentativo di riscrivere ciò che è stato rimosso o ridotto dalla storia ufficiale. È l’intento di dare voce a quelle storie che non sono state raccontate, a eventi e personaggi che

sono stati messi ai margini. Vogliamo ricordare che la storia è fatta di molteplici voci, alcune delle

quali sono state in silenzio troppo a lungo.

Quale domanda viene posta riguardo una rinnovata femminilità?

È possibile una femminilità che non sia per forza in lotta, o costretta a adattarsi, a sottomettersi?

La domanda che ci poniamo è se sia possibile una femminilità che si autodefinisca, che viva secondo la propria natura e le proprie decisioni, senza dover fare la guerra a tutto il resto.

Qual è la risposta proposta alla domanda sulla femminilità?

Il femminile non ha bisogno di ribellarsi per esistere, ma ha bisogno di uno spazio in cui possa

essere senza dover spiegare il perché. Una femminilità rinnovata può esistere solo quando smettiamo di definirla rispetto al maschile, quando smettiamo di paragonarci a ciò che non siamo, e quando iniziamo a guardarci dentro e intorno. La nostra femminilità è un’energia dinamica,

liberata finalmente dalla paura di esprimersi.

Come viene descritto il rapporto tra femminile e maschile nella cultura e nella società?

E’ un rapporto che è stato segnato da una lotta di potere. La cultura ha sempre visto il maschile come predominante e il femminile come una inattiva e inerme forza subordinata. Ora non è più una questione di competizione o sottomissione, ma di riconoscimento. Il maschile e il femminile devono trovare il loro equilibrio, non in un contrasto, ma in una cooperazione che arricchisca

l’umanità che entrambi, non solo uno, creano.

Quali sono i tre tempi (passato, presente, futuro) associati ai personaggi femminili?

Ogni donna porta con sé il suo tempo. Lilith rappresenta il passato, una forza scatenata che è stata zittita e ridotta al silenzio, ma che non ha perso ne istinto ne forza. Eva è la donna che vive nel presente, con le sue contraddizioni, ma anche con le sue conquiste. IA è il futuro: la donna

che ha imparato a liberarsi, che non è più prigioniera di modelli e ruoli tradizionali, ma che ha la possibilità di ricostruirsi ogni volta.

Ultima domanda: parlateci di voi.

Siamo tre donne, tre artiste con esperienze e cifre stilistiche e coreografiche diverse ma unite

dalla stessa visione: un femminile che non ha paura di scoprirsi, che non ha paura di esprimersi. Ognuna di noi porta un pezzo di questa storia, un pezzo del viaggio che abbiamo fatto per arrivare fin qui. Ma insieme siamo più forti, e il nostro obiettivo è fare in modo che la nostra storia non sia solo nostra, ma di tutte. Il nostro progetto prende vita grazie alla libertà creativa e alla collaborazione di tanti individui che mettono a disposizione le loro competenze, conoscenze, energie, pensieri. Laura Massari per la parte drammaturgica di scrittura, Giuseppe Morello per le luci, le scenografie e l’assistenza alla regia, Silvia Giulia Mendola, Silvia Rubino e Corrado Accordino per le voci, Michela Piccinini per le fotografie, Beatrice Quadri per i video, Daniele Filippone per l’audio editing, Claudia Sala per la grafica, Roberta Gariboldi per la promozione , la logistica e l’assistenza di scena, Giulia Santambrogio per il body painting, Sarah Balasini per l’aiuto scenografico e l’assistenza. Un team coeso, sinergico e appassionato.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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