Cari lettori del Daily Whisper, benvenuti a un nuovo episodio tragicomico di ‘Pippa’s Pickle’, dove la vostra affezionata cinquantaseienne single si imbarca nell’impresa più rischiosa della sua vita: il ritorno di fiamma con un ex. Sì, avete capito bene. Io, Pippa Pickle, la cui ultima relazione stabile è stata con un barattolo di Nutella durante il lockdown, ho deciso di riaprire il capitolo “amore passato”. Perché, mi sono detta, cosa potrebbe andare storto? Spoiler: TUTTO.
“Ragazze,” ho annunciato (scusa, Gavin), brandendo il mio telefono come se fosse una bomba a mano, “Brian è tornato in città. E vuole vedermi.”
Nonostante i commenti poco incoraggianti dei miei amici, ho deciso di incontrare Brian. Ci siamo dati appuntamento al “Pickled Herring”, il pub locale dove anni fa avevamo avuto il nostro primo appuntamento. Romantico, no? O forse solo prevedibile.
Mi sono presentata all’appuntamento con un outfit che speravo gridasse “sono invecchiata come un buon vino”, ma che in realtà urlava “ho passato tre ore a cercare di nascondere la pancetta da menopausa”. Il mio make-up, applicato con mano tremante (colpa del nervosismo o dei tre gin tonic pre-appuntamento, chi lo sa), mi faceva sembrare più una raccoon con un problema di insonnia che una femme fatale matura.
Brian è arrivato con 10 minuti di ritardo, esattamente come 20 anni fa. Alcune cose non cambiano mai. Altre sì: i suoi capelli, una volta folti e scuri, ora sembravano un campo di battaglia tra la calvizie e la tinta per capelli.
“Pippa” – ha detto con un sorriso – “sei bellissima come ti ricordavo”.
“Brian” – ho risposto, cercando di sembrare disinvolta mentre lottavo con la sedia del pub (maledette sedie barcollanti) – “anche tu sei… esattamente come ti ricordavo”. Bugia. Lo ricordavo con meno pancia e più capelli, ma hey, chi sono io per giudicare?
La conversazione è iniziata in modo promettente. Abbiamo parlato dei vecchi tempi, riso dei ricordi condivisi, e per un momento ho pensato che forse, solo forse, questo ritorno di fiamma non fosse una cattiva idea.
Poi Brian ha aperto bocca per dire: “Sai, Pippa, sei ancora la donna più divertente che conosca. Dopo mia moglie, ovviamente”.
Il silenzio che è seguito è stato rotto solo dal suono del mio cuore che si frantumava (o forse era solo il ghiaccio nel mio gin tonic, chi lo sa).
“Tua… moglie?”, ho balbettato, cercando di mantenere un’espressione neutra mentre nella mia testa scorrevano scenari di omicidio.
“Oh, non te l’ho detto?” – ha risposto Brian con nonchalance, come se stesse commentando il tempo – “Mi sono sposato l’anno scorso. Pensavo fosse ovvio dal mio stato su Facebook”.
In quel momento, ho realizzato due cose: primo, che avrei dovuto controllare i social media prima di accettare questo incontro; secondo, che avevo un disperato bisogno di altro alcol.
Nel panico del momento, ho afferrato il primo bicchiere che ho trovato sul tavolo e l’ho bevuto tutto d’un fiato. Peccato che fosse il posacenere.
Mentre tossivo e sputacchiavo, cercando di espellere mozziconi di sigaretta dalla mia gola, Brian mi guardava con un misto di preoccupazione e disgusto. “Pippa, stai bene?”.
“Oh, magnificamente” – ho gracchiato, con la voce di qualcuno che ha appena ingoiato un pacchetto intero di Marlboro – “Solo un po’ di… reflusso”.
Il resto della serata è stato un susseguirsi di momenti imbarazzanti. Ho rovesciato il mio drink (questa volta quello vero) sulla camicia di Brian mentre gesticolavo troppo animatamente raccontando delle mie “avventure” (in realtà, stavo solo descrivendo la trama dell’ultima serie Netflix che avevo visto). Ho cercato di essere sexy mangiando un’oliva in modo seducente, solo per scoprire che era un cappero e quasi soffocare. E, ciliegina sulla torta, nel tentativo di fare una rapida fuga verso il bagno per ricompormi, sono inciampata nei miei stessi piedi e sono finita dritta nel jukebox, facendo partire “All By Myself” di Celine Dion a tutto volume.
Lì, sdraiata sul pavimento appiccicoso del pub, con Celine Dion che urlava la colonna sonora perfetta per la mia vita amorosa, ho avuto un’epifania.
“Sai una cosa, Brian?” – ho detto, alzandomi con tutta la dignità che potevo raccogliere (che non era molta) – “Credo che questo ritorno di fiamma sia stata una pessima idea. Ma grazie per avermi ricordato perché ci siamo lasciati 20 anni fa”.
Con quello, ho fatto la mia uscita trionfale… o almeno ci ho provato. Peccato che nella fretta di andarmene, abbia dimenticato la mia borsa, il mio cappotto e, apparentemente, la mia dignità.
Più tardi quella sera, mentre ero raggomitolata sul mio divano con Mr. Darcy vicino (questa volta senza mozziconi), circondata dai miei fedeli amici accorsi per un “intervento post-disastro”, ho riflettuto sulla serata.
“Sapete una cosa?” – ho detto, guardando i miei amici (e i gatti di Gavin che mi fissavano con quello che poteva essere solo disprezzo felino) – “Forse i ritorni di fiamma sono sopravvalutati. Forse dovremmo concentrarci sul futuro invece che cercare di riscaldare gli avanzi del passato”.
Vivian, sempre elegante anche in situazioni di crisi, ha commentato: “Cara, hai dimostrato un coraggio ammirevole. Non tutti possono dire di aver bevuto da un posacenere e sopravvissuto per raccontarlo”.
Rachel ha aggiunto, con il suo solito sarcasmo: “Beh, almeno ora hai una scusa per non rivedere mai più i tuoi ex. ‘Mi dispiace, sono allergica ai ritorni di fiamma. Mi fanno venire voglia di bere dai posaceneri’”.
Kate, fedele al suo spirito romantico, ha cercato di trovare il lato positivo: “Pensa che storia meravigliosa sarà da raccontare quando incontrerai il vero amore della tua vita!”.
Gavin, ispezionando criticamente la bottiglia di vino che stavo abbracciando, ha concluso saggiamente: “Ecco perché io preferisco i gatti. Non si sposano mai alle tue spalle e non ti fanno mai sentire in colpa per bere direttamente dalla bottiglia”.
E così, cari lettori, se state considerando un ritorno di fiamma con un ex, il mio consiglio è: pensateci due volte. O meglio, pensateci dieci volte. E se proprio dovete farlo, assicuratevi di avere un buon senso dell’umorismo, amici pronti a raccogliervi dal pavimento di un pub, e possibilmente un etilometro portatile. Non si sa mai quando potreste aver bisogno di misurare quanto alcol ci vuole per dimenticare completamente la serata.
Con affetto e la promessa di non bere mai più da un posacenere (a meno che non sia l’unica opzione rimasta in un’apocalisse zombie, nel qual caso, salute!), la vostra sempre ottimista (e ora leggermente nauseata) Pippa.
P.S. Se c’è qualche single là fuori che si sente tentato da un ritorno di fiamma, ricordate: c’è un motivo se si chiama “ex”. E se tutto il resto fallisce, c’è sempre il vino. Funziona sempre. Più o meno. Soprattutto se bevuto da un bicchiere vero e non da un posacenere.