C’è un uomo a Parigi

Maria Novella Bettini è professore ordinario di Diritto del Lavoro, insegna e vive a Roma.

Oltre a numerose pubblicazioni in ambito giuridico, ha scritto opere di narrativa quali: “Se qualcuno mi dicesse” (2005) e “Il sentiero dei violini” (2021). Dirige il sito www.soluzionilavoro.it. Torna in libreria con il suo ultimo lavoro: “C’è un uomo a Parigi”.

Il libro narra la storia di una giovane architetta Julie La Tour che perde la testa per Marco, fidanzato di sua sorella Carole. La sua migliore amica Yara le propone di fuggire a Parigi dove un uomo può far perdere le sue tracce cambiando integralmente la sua immagine, modificando il suo modo di camminare, di vestire e di parlare: la potrà rendere irriconoscibile.

Carole ha anche due amanti, Marcello e Ludovico, il primo è il socio e contabile di Marco, l’altro è un semplice immobiliarista che nasconde una doppia identità: è uno scaltro assassino seriale che uccide le sue vittime utilizzando un ragno velenoso.

Nel frattempo, il commissario Firrincieli indaga su alcune morti sospette in città….

In questo lavoro è racchiusa passione e chimica che prendono il sopravvento sulla quotidianità e sulla ragione, quando il brivido del peccato diventa troppo forte e dunque irresistibile, da cui nasce un romanzo avvincente che abbraccia il giallo, il poliziesco, il romantico e l’erotico. Maria Novella Bettini ci porta all’interno del suo mondo non solo narrativo ma anche professionale.

Grazie per questa intervista, ci racconta qualcosa di lei: chi è Maria Novella?

Sono un professore ordinario di diritto del lavoro. Nella mia vita accademica e professionale ho scritto numerosi saggi e libri di taglio giuridico oltre ad una raccolta di racconti e a due romanzi.  Il secondo romanzo, “C’è un uomo a Parigi”, è edito da Fabio Croce (Edizioni Croce) e uscirà il 2 ottobre nelle librerie e on line.

Come nasce il suo amore per la scrittura?

Credo che tutto sia cominciato da bambina con le storie fantastiche che mi raccontava mia nonna e con le tante letture eterogenee consigliate da mio padre. Questo mi ha fornito le basi per amare la scrittura. Il resto del cammino è stato compiuto dalla mia fantasia e dal desiderio di comunicare ai lettori le mie storie.

Cosa ricorda del suo primo lavoro letterario?

Del mio primo lavoro letterario ricordo l’entusiasmo ma anche l’inquietudine: non sapevo se sarei stata in grado di scrivere una storia capace di risvegliare l’attenzione del lettore e al tempo stesso di utilizzare una metodologia diversa da quella dei testi giuridici. Poi ho capito che in realtà la metodologia non divergeva poiché l’elemento determinante era sempre quello di affascinare il lettore come l’ascoltatore qualunque fosse l’argomento di cui scrivevo.

“C’è un uomo a Parigi” uscirà a breve, di che cosa parla?

Il romanzo racchiude in sé diversi elementi:

un thriller in cui il desiderio di ricchezza e potere induce l’assassino a scalare il successo fino ad uccidere chi si pone sulla sua strada;

lo strumento usato per uccidere, il morso della vedova nera, un ragno dal veleno mortale;

il rapporto fra amiche e quello fra due sorelle, una delle quali perde la testa per Marco, il fidanzato dell’altra;

la cieca passione d’amore della protagonista Julie per Marco che sfocia in una serie di incontri sessuali “roventi”;

il desiderio, che tutti almeno una volta provano, di “scomparire”, cioè di cambiare identità e vita altrove, per esempio a Parigi;

il colpo di scena finale governato da un sagace commissario di polizia e dai suoi due giovani collaboratori.

Quando scrive un romanzo a che cosa si ispira?

Mi ispiro alla mia fantasia sollecitata da spunti di vita vissuta. Per questo sono un’irrequieta e cerco sempre di avvicinarmi alle esperienze di fantasia che descrivo.

Il suo romanzo abbraccia il giallo, il poliziesco, il romantico e l’erotico come è riuscita a coniugare questi aspetti così salienti nella vita delle persone?

In realtà, secondo me, ognuno di noi racchiude nella sua vita tutti questi aspetti: incontri pericolosi, misteri, tradimenti, colpi di scena e sesso. Per questo ho cercato di coordinarli fino a fonderli in un’unica storia dando vita ad un genere letterario atipico, oso dire nuovo.

Chi sono i suoi lettori?

La mia ambizione è di rivolgermi ai lettori di ambo i sessi in particolare dai trent’anni in su, anche se spero che il mio romanzo sia apprezzato anche dai più giovani. Soprattutto mi rivolgo a coloro che sono capaci di lasciarsi andare a sognare storie di fantasia che nondimeno possono plausibilmente attraversare anche le loro vite.

Che cosa si aspetta ogni volta che si mette davanti a una pagina bianca e inizia a tessere la trama narrativa di un nuovo progetto editoriale?

Quando sono davanti alla pagina bianca so sempre dove voglio arrivare, cioè conosco gli elementi essenziali della trama e il relativo finale. Dopodiché mi immedesimo completamente nella storia e lascio che la fantasia faccia il resto.

L’amicizia esiste?

Sì, la vera amicizia esiste, non tollera tradimenti e credo duri per sempre.

E l’amore?

Anche l’amore esiste, ma è più fragile e complicato dell’amicizia perché sovente sconfina nel possesso dell’altro e troppo spesso si nutre di illusioni. Per questo è frequente che non duri a lungo.

Lei è un professore universitario di diritto del lavoro incontrerà storie dense di spunti significanti?

Non c’è dubbio che gli ambienti che ho frequentato, cioè quello accademico e quello professionale, siano stati ricchissimi di sollecitazioni e abbiano fornito molti spunti alle mie storie.

Anche lei ha un “sentiero dei violini”?

Il “Sentiero dei violini” è il titolo del mio primo romanzo e indica la via della verità di segreti inviolati, così come la condanna de reprobi, la salvezza dei perseguitati e il trionfo dell’amore. Per questo è un’araba fenice.

“Se qualcuno mi dicesse” … che cosa dovrebbe dirle?

Se qualcuno mi dicesse che, pur conoscendo i miei limiti e i miei difetti, mi ama, gli offrirei la mia incondizionata amicizia e forse l’amore.

C’è qualcosa di nuovo in cantiere?

In cantiere ho molte trame. Sto terminando un romanzo che si svolge prevalentemente in Calabria ed è un thriller che racconta di intrighi, premonizioni, tradimento e malavita, sesso e amore. In cantiere poi ho altre due trame: la prima, che ho già scritto per metà, è un romanzo giallo che narra di lotte per il potere, fra eros, amicizia e infedeltà, e riguarda l’ambiente universitario; la seconda ripercorre la storia di una famiglia nobile da metà del 1800 fino ai giorni nostri, si svolge in parte in Argentina e negli Usa e si snoda fra avventure, incontri amorosi, delitti, indigenza, ricchezza e potere.

Vuole aggiungere altro?

Se il potenziale lettore nel suo tempo libero, anziché scrutare il cellulare, sceglierà di leggere alcune pagine del mio libro, avrò vinto una grande battaglia. E ancor di più avrò vinto se qualche produttore di fiction si accorgerà che le mie storie sono avvincenti e possono essere facilmente tramutate in uno sceneggiato televisivo di ampio impatto sui telespettatori.

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