Sopra, noi

Dal 12 al 14 gennaio 2024 al Teatro Trastevere a Roma lo spettacolo “Sopra, noi” di e con Deborah Ponzo e Marco Zicari, la regia è affidata a Marco Zicari.

“Sopra, noi” affronta l’incomunicabilità, riflettendo sulle relazioni umane e la loro complessità e raccontando la difficoltà nel riconoscersi e farsi conoscere. E lo fa attraverso la storia di una giovane coppia che proprio come noi, vive e affronta le stesse condizioni a cui noi giovani siamo costretti. Lavori precari o di breve durata, la paura del presente e del futuro, il desiderio di riscatto e la ricerca di una stabilità economica, individuale e di coppia. Uno scatto fotografico giovanile, che immortala un futuro sempre più distante e sconosciuto. Una generazione incapace di parlare, piena di domande e senza una risposta. Che preferisce rimanere in superficie, anziché andare sopra.

Il tutto si gioca in una Roma a inizio settembre. Stella e Vincenzo sono una coppia alla soglia dei trenta e per fare l’amore devono stare in macchina, trovare un posto sperduto. Un’abitudine di cui non possono fare a meno, purtroppo. Come la precarietà, l’incertezza del futuro e il bisogno di approvazione. La stessa abitudine che hanno nel non dirsi che vorrebbero cambiare, e nel non affrontare i problemi. Questa sera si ritrovano in un parco, e la macchina ha scelto che è arrivato il momento di provare a parlare. Abbiamo intervistato Deborah Ponzo.

Nuovo anno nuova avventura che cosa c’è “Sopra, noi”?

Sopra, noi c’è una dimensione piena di possibilità, che ci sfugge costantemente perché per arrivarci dobbiamo andare oltre noi e quindi sopra.

Chi sono Stella e Vincenzo?

Una coppia incastrata nelle dinamiche del presente e desiderosa di andare verso il futuro. Stella è una neolaureata in scienze dell’educazione e si occupa di accoglienza migranti, la sua vita scorre molto veloce tra gli impegni inderogabili della sua agenda.   Vincenzo è uno studente di agraria fuori sede e fuori corso e il suo tempo è lento come l’alternarsi delle stagioni in un periodo che non è quello del cambiamento climatico.

L’amore per loro che cosa è?

L’amore per loro assume due significati diversi ed è per questo che la coppia va in conflitto. Per Vincenzo l’amore è passare del tempo insieme, condividere momenti belli, sentirsi di essere utile per l’altro, accontentarsi. Per Stella è avere un progetto comune e camminare insieme verso una meta comune, non accontentarsi mai solo del momento.

Ancora oggi si fa l’amore in macchina?

Sì, quando mancano degli spazi di privacy, e quando non si è totalmente indipendenti. La macchina è da sempre il luogo più ambito per fare l’amore dai tempi in cui è stata inventata.

Perché fare l’amore in macchina è un’abitudine di cui non possono fare a meno?

Perché vivono un’esistenza precaria che non gli consente di poter avere uno spazio loro.  Non c’è un punto del testo dove è specificato ma entrambi condividono la stanza con altre persone, Stella vive con una ragazza madre e Vincenzo vive con la famiglia di suo zio.

La precarietà, l’incertezza del futuro e il bisogno di approvazione sono parte integrante della loro esistenza ma c’è di più?

In più c’è la difficoltà ad accettare che si sta diventando adulti e che ci sono delle scadenze e responsabilità da cui non si può scappare, in più hanno difficoltà ad ammettere le loro paure, i loro dubbi e affrontarli e così anche chiedere e dare supporto l’un all’altro.

Come affrontano i problemi?

Stella parla degli altri per non parlare di sé oppure si riempie le giornate di impegni per non stare a contatto con i suoi bisogni primordiali.  Vincenzo, invece ironizza sui problemi e cerca di prenderli in simpatia. Preferiscono girare intorno alle difficoltà facendo lunghissimi voli pindarici per poi arrivare allo stremo e accennare qualcosa senza riuscire ad affrontarlo.

Qual é il tema che affronta l’opera?

Le relazioni.

Oggi i giovani come vivono l’amore e l’essere in coppia?

Lo vivono con molta incertezza ma al tempo stesso c’è una grande voglia di esplorazione, ricerca e conoscenza dell’altro e dell’altra, ci si mette in gioco e si sbaglia tanto. I modelli relazionali stanno cambiando.  La società va molto veloce e le nostre vite sono piene di impegni personali e di lavoro, sembra che non facciamo mai abbastanza eppure siamo stanchi. La società ci chiede di performare e di conseguenza questo ricade anche sui rapporti, che vengono vissuti in maniera altrettanto veloce. Ognuno di noi è molto concentrato su se stesso, e spesso tendiamo a non vedere l’altro. Non si ha più un solo modello di relazione per vivere l’amore. Quelle dei nostri genitori sono sicuramente più durature delle nostre ma hanno investito tutta la loro vita su quello rinunciando un po’ ai loro bisogni, i giovani oggi desiderano in primis investire su di sé e non tutto sulla coppia per trovare sé stessi, il desiderio di avere rapporti tra pari è molto forte.

Chi sono i suoi compagni di viaggio?

Marco Zicari, regista dell’opera, autore e compagno di accademia. Abbiamo scritto “Sopra, noi nel 2018 e in questi anni lo abbiamo modificato e rivisto sulle basi del nostro stare dentro alle relazioni. Sebastiano Monte, aiuto regia anche lui compagno di accademia che si era innamorato della prima versione e ha scelto di accompagnarci dentro questo viaggio. Ci sono poi tante altre persone amiche che ci hanno dato una grande mano: Laura Guerrieri, Susanna Mariani, Marco Capozzi, Lucilla Lupaioli e il Centro Studi Acting, Eugenio Piazza, il Teatro Trastevere.

Andrete in tour?

Per il momento non è previsto ma sarebbe bello.

Progetti?

Desidero tanto continuare a scrivere, ho un altro testo in cantiere, mi piacerebbe poter scrivere un monologo e avvicinarmi alla stand-up comedy e dedicarmi molto di più al teatro.

Vuole aggiungere altro?

Sono contenta che a distanza di cinque anni ho deciso di rimettere in scena questo testo e che i personaggi di Vincenzo e Stella sono tornati a prendere vita.

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