Un giorno incontro, dopo alcuni anni, una mia paziente.
Laura si è rivolta a me quando il suo matrimonio naufraga. Il marito la lascia per una giovane russa di venti anni più giovane.
Lei, innamoratissima, non si da pace. Una forte depressione la porta nel buio più buio fintantoché non riesce a elaborare il distacco tornado a vivere, a sorridere, a sperare.
La vedo. È raggiante. Sembra una ragazzina.
Fisico perfetto nonostante i suoi cinquantaquattro anni. Pelle levigata. Entusiasmo. Voglia di sorridere. Viva. Vitale.
Mi abbraccia mentre commossa dice: «grazie con te è tornata la luce… e anche l’amore».
Mi racconta che sono tre anni che convive con un giovane uomo, ventiquattro anni più giovane di lei. Passione allo stato puro. Così definisce la sua relazione.
Si sono incontrati a un corso di inglese. Lei cercava di fare più cose possibili per dimenticare la fine del suo matrimonio. Lui è l’insegnante madrelingua.
All’inizio si scontrano. Laura non riesce a entrare bene dentro alla lezione. La sua testa naviga altrove. Lui è esigente. Non ha pazienza.
Poi, una sera lui le chiede di parlare. Lei non capisce. Lo aspetta dopo la lezione. Vanno a bere una birra. Chiacchierano a lungo tanto che i primi segni dell’alba si affacciano nel cielo.
Si salutano. Dopo due giorni un’altra lezione. Laura è più attenta. Partecipa. È un’altra persona.
Paul è radioso. Ha abbandonato la sua aria da burbero. Scherza. Sorride.
Dopo la lezione mangiano qualcosa insieme. Questa volta si scambiano il numero del cellulare. Così prende vita una fitta comunicazione. Si cercano. Vivono momenti intensi.
Laura è presa dal panico. Lui potrebbe essere suo figlio. Paul non dà peso a queste paure. Laura rappresenta tutto quello che cercava. Ha trovato. Non lo lascerà andare via.
La loro relazione inizia tra alti e bassi. Si prendono. Si lasciano. Si riprendono. È Laura quella impaurita.
Poi, dopo un anno si lascia andare. Decide di vivere questa storia senza farsi più domande. Vanno a vivere insieme. Laura e Paul sono inseparabili… questo è quello che conta.
L’amore è amore … vanno abbandonati i pregiudizi lasciando andare le emozioni.
I motivi sono da rintracciare nella nostra società che nonostante un mondo vissuto senza barriere grazie anche alla rete ha in sé la credenza radicata che lui deve essere più grande oppure della solita età.
L’uomo è la parte forte. Protegge. Porta all’interno della coppia esperienza. Deve essere una guida. Un punto solido e fermo.
Inoltre, ben si sa che l’età fertile di una donna si conclude con il passare del tempo differentemente da lui che ha maggiori possibilità di essere fertile anche in età avanzata.
Il più delle volte la ricerca dell’uomo più giovane è dettata da esperienze significative che la donna ha vissuto. Un classico è di essere lasciata dall’uomo che ama per una donna molto più giovane. In questa situazione posso scatenarsi una serie di rivincite che la conducono a cercarsi un giovane uomo, dal fisico perfetto che possa contrapporsi al dolore subito.
Questi flirt generalmente si spengono in pochi mesi.
Il toy boy lascia una scia di frivolezza che cattura conducendo verso la lievità dell’incontro. Un amore liquido che si perde alla prima stretta di mano.
Attualmente, assistiamo alla costituzione di coppie, dove la donna è più grande dell’uomo. Coppie che non si spengono in poco tempo bensì attraversano gli anni divenendo sempre più solide. Quindi, come vivere al meglio una relazione, dove lei ha molti più anni di lui?
Le cronache mondane ci raccontano di coppie organizzate in una quotidianità armoniosa. Lui giovane, lei matura. Innamorati. Intensamente presi l’uno dall’altra.
Ogni rapporto affettivo porta in sé impegno, determinazione, voglia, costruzione, desiderio di progetto affinché tutto possa funzionare.
La differenza d’età richiede un impegno ancora maggiore. Il rischio d’incomprensioni, di bisogni differente, di amicizie o troppo giovani o troppo adulte necessita di uno sforzo in più, poiché i due partner si trovano a vivere due fasi di vita diverse.
Il quotidiano può accentuare la differenza imponendo una fredda lama che se non è supportata da vero amore può condurre alla rottura. Tuttavia, se la coppia è capace di far diventare risorsa i limiti dettati dalla differente età biologica ciò può produrre stimoli nuovi capaci di rendere la coppia appassionante, motivante e soprattutto solida.
La donna che ricerca l’uomo più giovane ha la necessità di soddisfare la sua affermazione, il suo essere donna ancora capace di attirare l’attenzione e piacere. Il riconoscimento della sua femminilità offerto dall’interesse di un uomo più giovane mette in atto una serie di risposte emotive, e non solo, molto gratificanti. L’essere seduttiva fa sentire la donna capace di stimolare ancora quel qualcosa di erotico passionale che si era affievolito con la quotidianità.
Un compagno più giovane gratifica maggiormente. È più propositivo. È imprevedibile. Tiene sempre sulla corda non facendo abbassare il livello di guardia alla quotidianità che può schiacciare e far perdere gli stimoli.
Il senso della trasgressione accende il desiderio. Sentirsi desiderata dal giovane uomo è gratificante.
Le donne che decidono di viversi una relazione con un partner più giovane hanno un vissuto relazionale deludente con coetanei. Storie o convivenze in cui hanno sofferto, dove si sono sentite svalutate e sacrificate. È una sorta di rivincita sul mondo maschile.
A differenza della donna, l’uomo cerca sicurezza emotiva e il fascino dell’esperienza. Possiamo che un giovane uomo che costruisce una relazione con una donna matura cerca conferme nel rapporto a due, ha bisogno di rassicurazione e protezione, e di quella dose di desiderio ed esperienza che non guasta mai.
Un rapporto così costruito necessità come tutti i rapporti d’impegno, di forza nel superare le difficoltà, di volontà per abbattere i pregiudizi sociali. Gli ingredienti che fanno di una relazione una storia solida e vincente sono tutti uguali sia si tratti di una relazione sbilanciata di età o di soggetti quasi coetanei. Senza volontà e forza reciproca nessun rapporto dura nel tempo.
In coppie così articolate si può costruire una progettualità, un futuro, un domani né più né meno come in tutte le coppie. L’età biologica non deve essere una barriera bensì un punto d’inizio da cui partire per costruire e bilanciare i propri bisogni, desideri, progetti.
La forza di queste coppie è vivere il quotidiano con naturalezza senza portare il fardello del pregiudizio che inevitabilmente intrappolerà in un circolo improduttivo senza fine.
L’amore è amore. L’amore chiama l’amore. Non ha età. Vive d’emozione e intensità.