Cari lettori del Daily Whisper,
Buongiorno dalla vostra penna impertinente Pippa Pickle. Benvenuti nella mia rubrica, dove condivido le mie disavventure da cinquantaseienne single nel pittoresco (leggi: minuscolo e pettegolo) villaggio di Pluckley, nel Kent.
Cari amici, vi racconterò di come sopravvivere quando il tuo ex decidere di trasferirsi proprio nel tuo paesino. Sì, avete capito bene. Il mio ex, Roger “il Bastardo” Smith, ha deciso che dopo 20 anni a Londra era ora di “riscoprire la vita di campagna”. E indovinate un po’? Ha scelto proprio Pluckley. Di tutti i villaggi del Kent, proprio il mio. Il karma deve avercela con me. L’ho sempre pensato ma adesso ne ho la certezza!
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno durante il mio solito tè pomeridiano con Vivian.
“Oh, Pippa cara” – ha cinguettato Vivian, agitando con grazia il suo cucchiaino d’argento mettendo in mostra il suo decolté appena rinvigorito da una mastoplastica – “hai sentito la novità? C’è un nuovo arrivato in paese. Un certo Roger Smith, un tipo davvero affascinante!”.
Ho quasi sputato il mio Earl Grey al latte.
“Roger Smith? Alto, occhi blu, con quella stupida barbetta che pensa lo faccia sembrare intellettuale?”.
Vivian ha annuito entusiasta: “Proprio lui! Lo conosci?”.
“Conoscerlo?” – ho risposto con un sorriso amaro – “Cara mia, quello è il mio ex marito, non lo ricordi?”.
Il silenzio che è seguito è stato interrotto solo dal tintinnio della tazza di Vivian che cadeva sul piattino. “Oh cielo”, ha mormorato, per una volta a corto di parole. Non so se ero più sorpresa della notizia o del fatto che era rimasta senza parole. Non è da lei, la notizia di chi è Roger l’ha decisamente spiazzata.
Naturalmente, la notizia si è diffusa nel villaggio più velocemente di un’intossicazione alimentare dopo una cena al pub di Rachel. Scusa, Rachel, ma il tuo cuoco è improponibile, un indiano che cerca di creare piatti unici ispirati a chef famosi. Glielo hai detto che siamo in un pub in un villaggio del Kent? Sai che ti voglio bene, ma certe cose vanno dette.
Rachel, è stata la seconda a chiamarmi, pochi minuti dopo che avevo lasciato la casa di Vivian.
“Pippa, tesoro” – ha detto con la sua voce da mamma chioccia – “ho appena saputo di Roger. Vieni subito al pub, ti offro un gin tonic (questa volta non analcolico) o due o l’intera bottiglia, se serve”.
Non me lo sono fatto ripetere due volte. Mezz’ora dopo, ero seduta al bancone del pub, con un bicchiere in mano e Rachel che mi guardava con preoccupazione.
“Quindi” – ha detto, pulendo distrattamente un bicchiere – “come ti senti?”.
Ho alzato gli occhi al cielo. “Come mi sento? Come se qualcuno avesse preso il mio passato, lo avesse arrotolato e me lo avesse sbattuto in faccia come un pesce marcio”.
Rachel ha annuito comprensiva. “Beh, almeno ora hai una scusa per bere alcolico e non quella schifezza analcolica che ti sei messa in testa di bere”.
“Come se mi servisse una scusa”, ho borbottato, finendo il mio gin tonic molto gin e poco tonic
In quel momento, il mio telefono ha iniziato a squillare. Era Kate, la mia amica avvocato divorzista, che chiamava da Londra. Meno male si è trasferita per un po’ altrimenti le mie serate dopo questa notizia sarebbero state un inferno.
“Pippa!” – ha esclamato senza nemmeno salutare – “È vero quello che ho sentito? Roger si è trasferito a Pluckley?”.
“Le notizie viaggiano veloci”, ho commentato sarcasticamente.
“Oh tesoro” – ha sospirato Kate – “Vuoi che venga lì? Posso portare i documenti per un’ingiunzione restrittiva, giusto per sicurezza”.
Ho riso, grata per l’offerta. “No, grazie Kate. Credo che dovrò affrontare questa cosa da sola. O almeno, con l’aiuto di molto alcol”.
“Beh, se cambi idea, fammi sapere. Sono esperta in ex mariti fastidiosi”.
Dopo aver riattaccato, ho notato Gavin che mi fissava dall’altro lato del pub con uno sguardo che conoscevo fin troppo bene.
“No”, ho detto prima che potesse aprire bocca.
“Ma Pippa!” – ha protestato, avvicinandosi – “Pensa che storia! ‘Ex coniugi si ritrovano in un piccolo villaggio’. Potrebbe essere il prossimo grande successo di Channel 4!”.
“Gavin” – ho detto, cercando di mantenere la calma – “se solo provi a trasformare la mia vita in uno dei tuoi reality show, giuro che userò tutte le tue sceneggiature come carta igienica”.
Ha alzato le mani in segno di resa. “Okay, okay. Ma se cambi idea…”.
“Non cambierò idea”, ho grugnito.
I giorni successivi sono stati un inferno. Ovunque andassi, la gente mi guardava e sussurrava. Al supermercato, alla posta, persino in chiesa (sì, vado in chiesa, a volte, sopratutto quando ho bisogno di punti extra con l’Altissimo).
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Era inevitabile che prima o poi ci saremmo incontrati, ma speravo che succedesse in un momento in cui fossi preparata. Magari truccata, con i capelli in ordine e un outfit che gridasse “Ehi, guarda quanto sto meglio senza di te!”.
Invece, il destino ha deciso che dovevamo incontrarci mentre ero al pub di Rachel, con indosso i miei leggings più vecchi e una felpa macchiata di inchiostro, intenta a ingurgitare patatine e a lamentarmi della mia vita con chiunque fosse abbastanza folle da ascoltarmi.
“Pippa?” ha detto una voce fin troppo familiare alle mie spalle.
Mi sono girata lentamente, cercando di ingoiare l’enorme boccone di patatine che avevo in bocca. “Roger”, ho biascicato, spruzzando briciole ovunque.
Ecco, signori e signore, come ci si presenta al proprio ex dopo 15 anni.
Roger, naturalmente, era impeccabile. Camicia stirata, jeans alla moda, quella stupida barbetta ancora al suo posto. Mi ha guardata con un misto di shock e… era pietà quella che vedevo nei suoi occhi?
“È… è bello vederti” – ha detto, chiaramente mentendo – Come stai?”.
Ho inghiottito le patatine, ho preso un sorso di birra per darmi coraggio e ho risposto con tutto il sarcasmo che sono riuscita a raccogliere: “Oh, benissimo! Sai, la solita vita da divorziata di mezza età in un villaggio dove l’evento più eccitante della settimana è l’arrivo del furgone del pesce. E tu? Come mai hai deciso di lasciare il glamour di Londra per… questo?”.
Ha avuto almeno la decenza di sembrare imbarazzato. “Beh, sai… volevo un cambiamento di scenario. E Pluckley sembrava… pittoresco”.
“Pittoresco” – ho ripetuto – “Certo. Beh, buona fortuna con il tuo… cambiamento di scenario. Se hai bisogno di qualcosa, sono sicura che qualcun altro potrà aiutarti”.
Con questo, ho afferrato la mia birra e sono uscita dal pub con tutta la dignità che una donna in leggings può avere.
Quella sera, ho riunito il mio “consiglio di guerra”: Vivian, Rachel, Kate (in videochiamata da Londra) e, sì, anche Gavin.
“Allora” – ha detto Vivian, sorseggiando il suo Martini con la ciliegina rossa che non mangia mai per paura del picco glicemico – “qual è il piano?”.
“Piano?” – ho chiesto – “Che piano?”.
Rachel ha sospirato. “Il piano per gestire questa situazione, tesoro. Non puoi semplicemente evitarlo per sempre”.
“Perché no?” – ho protestato – “Pluckley non è poi così piccola. Posso sempre nascondermi dietro le mucche quando lo vedo arrivare”.
Kate è intervenuta dal mio laptop. “Pippa, devi affrontare la situazione. Mostragli che sei andata avanti, che sei felice”.
“Ma non sono andata avanti! E non sono felice!” ho esclamato.
“Dettagli” – ha detto Gavin con un gesto della mano – “L’importante è l’apparenza. Potremmo organizzare delle finte uscite con uomini attraenti…”.
“Gavin”, l’abbiamo zittito tutte in coro.
Alla fine, dopo molte discussioni (e molti drink), abbiamo deciso che la cosa migliore da fare era… niente.
“Vivi la tua vita” – ha detto saggiamente Rachel – “Non lasciare che la sua presenza ti cambi”.
“E se proprio non riesci a evitarlo” – ha aggiunto Vivian con un sorriso malizioso – “puoi sempre flirtare con suo fratello. So che arriverà la prossima settimana per una visita”.
E così, cari lettori, eccomi qui. Cinquantasei anni, single, con un ex marito come nuovo vicino di casa e la prospettiva di flirtare con mio ex cognato. La vita a Pluckley non è mai stata così eccitante.
Ma sapete una cosa? Forse non è poi così male. Ho i miei amici, ho la mia rubrica, e ho abbastanza materiale per scrivere un libro intero sulle disavventure di una donna di mezza età in un villaggio del Kent.
E chi lo sa? Magari il fratello di Roger è migliorato con l’età. O forse il postino finalmente lascerà sua moglie. O forse, solo forse, imparerò ad amare la mia vita così com’è, ex marito incluso.
Ma non contateci troppo. Nel frattempo, se avete bisogno di me, sarò al pub di Rachel, nascosta dietro un menu e probabilmente depressa già alle 3 del pomeriggio.
La vostra Pippa Pickle, il cetriolino più dispettoso del Kent.