Ghosting, orbiting, breadcrumbing: il nuovo linguaggio del rifiuto

Hai mai vissuto quella strana sensazione in cui qualcuno sparisce nel nulla… senza un messaggio, una spiegazione, senza nemmeno un addio? Un giorno c’è. Il giorno dopo: niente. Benvenutə nell’era del ghosting. Ma non è l’unico fenomeno che ha riscritto le regole del rifiuto: ci sono anche l’orbiting e il breadcrumbing. Tre termini che descrivono nuove forme di disconnessione emotiva. Ma che, psicologicamente, lasciano ferite molto antiche.

Il ghosting è quando una persona taglia ogni forma di comunicazione, improvvisamente. Scompare. E tu resti lì, con mille domande, senza chiusura, senza risposte. La mente entra in loop: “Ho sbagliato io?”, “Forse è successo qualcosa”, “E se fosse colpa mia?”

La verità è che il ghosting non parla di te. Parla di chi non sa reggere il confronto emotivo. Di chi preferisce il silenzio al dialogo. Ma dentro di noi, si attiva una ferita profonda: l’abbandono.

L’orbiting è ancora più subdolo. Chi ti ha lasciato… resta. Non ti scrive, non ti cerca, ma guarda tutte le tue storie. Mette like. Magari ogni tanto commenta. È lì. Presente, ma distante.

Come un satellite che orbita intorno alla tua vita. Il messaggio implicito è: “Non ti voglio davvero, ma nemmeno voglio perderti”. E tu resti in un limbo. In attesa. Il rischio? Confondere presenza digitale con coinvolgimento reale.

E poi c’è il breadcrumbing. Chi lo pratica ti dà piccole attenzioni qua e là: un messaggio dopo giorni, un “ci vediamo presto” che non arriva mai, una promessa vaga. Ti fa sentire speciale, ma mai abbastanza.

Ti tiene legatə, ma non si espone.È il regno dell’ambiguità. E tu, che magari stai cercando amore o chiarezza, finisci per inseguire… le briciole.

Nel tentativo di costruirci una favola.

Tutte queste forme di “non-relazione” hanno un impatto psicologico fortissimo. Perché non chiudono. Non spiegano. Non permettono di elaborare. Ci lasciano nella zona grigia del dubbio, dove la mente cerca continuamente una logica, ma non la trova. E sai cosa succede?

Iniziamo a mettere in discussione noi stessi. L’autostima vacilla. Il senso di valore personale si indebolisce.

Cosa fare? Come proteggersi?

1. Dai un nome a quello che stai vivendo.

Quando capisci che è ghosting o orbiting, smetti di personalizzare il rifiuto.

2. Non inseguire chi non sceglie.

Meriti persone che ci sono, non che appaiono e scompaiono.

3. Chiudi tu, se l’altro non lo fa.

A volte la chiusura deve arrivare da noi, anche senza risposte.

4. Riconosci il tuo valore.

Non permettere a chi comunica male di farti sentire indegnə d’amore.

Il ghosting, l’orbiting e il breadcrumbing non sono solo gesti sociali: sono scelte emotive.

E parlano di chi non sa sostenere una relazione vera, sincera, adulta.

La buona notizia? Non sei tu a doverti adattare. Se qualcuno ti lascia nel vuoto, scegli di riempire quel vuoto con la tua verità, non con le sue assenze.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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