Amicizia tra donne: come Vivian mi ha insegnato a non giudicare dalle apparenze

Cari lettori del Daily Whisper,

Buongiorno dalla vostra Pippa Pickle, corrispondente dal fronte dell’amicizia femminile nel pittoresco (leggasi: microscopico e sorprendentemente complicato) villaggio di Pluckley, nel Kent. Vi racconterò di come ho imparato a non giudicare un libro dalla sua copertina, o in questo caso, una Vivian dal suo aspetto impeccabile.

Tutto è iniziato, come al solito, durante il nostro tè pomeridiano. Ero seduta nel salotto perfettamente arredato di Vivian, cercando di non rovesciare tè sulla sua preziosa tovaglia di pizzo, quando ho notato qualcosa di strano. Vivian, la nostra regina locale di grazia e perfezione, aveva una piccola macchia di rossetto sui denti.

“Vivian” – ho detto, indicando i miei denti – “hai un po’ di… ehm…”.

Vivian ha preso rapidamente uno specchietto dalla sua borsetta di Hermès e ha controllato. “Oh cielo” – ha mormorato, pulendosi delicatamente – “Grazie, cara. Non so proprio dove ho la testa ultimamente”.

Era la prima volta che vedevo Vivian anche solo lontanamente imperfetta, e devo ammettere che mi ha un po’ scossa. Era come vedere la Regina Elisabetta fare headbanging a un concerto dei Metallica.

“Va tutto bene, Vivian?”, ho chiesto, sorpresa dalla mia stessa preoccupazione. Dopotutto, Vivian era sempre stata più un’icona irraggiungibile che un’amica vera e propria.

Per un momento, ho visto qualcosa nei suoi occhi. Vulnerabilità? Ma è scomparso così rapidamente che ho pensato di averlo immaginato.

“Ma certo, cara” – ha risposto con il suo solito sorriso perfetto – “Ora, mi dicevi del tuo ultimo disastro amoroso?”.

Ho sospirato, lasciando cadere l’argomento. “Oh, il solito. Ho avuto un appuntamento con un tizio che ho conosciuto online. Si è presentato con sua madre”.

Vivian ha riso, il suo solito tintinnio argentino. “Oh Pippa, le tue storie sono sempre così divertenti!”.

Ma c’era qualcosa di diverso nel suo tono, qualcosa che non riuscivo a identificare.

Più tardi, al pub di Rachel, non riuscivo a smettere di pensare a quell’insolito momento di… umanità di Vivian.

“Rachel” – ho detto, sorseggiando un bel bicchiere di centrifugato alla curcuma – “hai notato qualcosa di strano in Vivian ultimamente?”.

Rachel ha alzato un sopracciglio mentre puliva un bicchiere. “A parte il fatto che è venuta qui ieri sera e ha ordinato una birra? Niente di particolare”.

Ho quasi sputato il mio drink. “Vivian? Una birra? Stai scherzando!”.

Rachel ha scosso la testa. “Magari. L’ha persino bevuta direttamente dalla bottiglia. Ho pensato di essere finita in un episodio di Black Mirror”.

In quel momento, il mio telefono ha squillato. Era Kate in videochiamata da Londra.

“Pippa!” – ha esclamato non appena ho risposto – “Non ci crederai mai. Ho appena visto Vivian in centro a Londra!”.

“Cosa?” – ho chiesto, confusa – “Ma se l’ho vista questo pomeriggio per il tè!”.

Kate ha scosso la testa. “Ti dico che era lei. Stava uscendo da… aspetta, non ci crederai mai… un centro di counseling per il divorzio!”.

Ho sentito il mio cervello andare in cortocircuito. Vivian? Divorzio? Il terzo? Non è possibile! Era come se qualcuno mi avesse detto che la Regina Elisabetta aveva fatto, prima di andare a miglior vita, breakdance nel tempo libero.

“Deve esserci un errore” – ho mormorato – “Vivian e Charles sono la coppia perfetta. Li chiamano i ‘reali di Pluckley’ per l’amor del cielo!”.

Kate ha alzato le spalle. “Ti dico quello che ho visto, Pippa. E sembrava piuttosto sconvolta”.

Dopo aver riattaccato, mi sono ritrovata in uno stato di confusione totale. Vivian, la nostra Vivian, stava attraversando una crisi matrimoniale? Era possibile che dietro quella facciata di perfezione si nascondesse una donna vulnerabile e ferita come… beh, come me?

La mia mente è tornata a tutte le volte in cui avevo invidiato Vivian, desiderato essere come lei. Quante volte l’avevo giudicata superficiale, snob, troppo perfetta per essere reale? E se tutto questo tempo avessi avuto torto?

Persa nei miei pensieri, non mi sono accorta dell’arrivo di Gavin finché non si è seduto accanto a me al bancone.

“Pippa!” – ha esclamato con il suo solito entusiasmo – “Ho avuto un’idea geniale: voglio smettere di inseguire il sogno da regista, farò lo sceneggiatore! Che ne dici?”.

L’ho guardato, improvvisamente furiosa. “Gavin, ti giuro, se provi a trasformare la vita privata delle persone in uno dei tuoi stupidi progetti, userò la tua telecamera che metterai in soffitta per…”.

“Whoa, whoa!” – ha interrotto Gavin, alzando le mani in segno di resa – “Era solo un’idea. Cosa ti prende?”.

Ho sospirato, sentendomi improvvisamente esausta. “Scusa, Gavin. È solo che… forse non conosciamo davvero le persone come pensiamo, sai?”.

Gavin mi ha guardato perplesso, ma ha annuito saggiamente. “Ah, capisco. Stai avendo una di quelle crisi esistenziali da mezza età, vero? Potrei farne una sceneggiatura!”.

L’ho ignorato, concentrandomi invece su cosa fare con le mie nuove informazioni su Vivian. Dovevo affrontarla? Offrirle il mio supporto? O fingere di non sapere nulla e continuare come sempre?

Alla fine, ho deciso che l’unica cosa da fare era essere un’amica. Una vera amica, non solo una compagna di tè e pettegolezzi.

Il giorno dopo, mi sono presentata a casa di Vivian con il cuore pieno di apprensione.

Quando Vivian ha aperto la porta, ho visto per la prima volta oltre la sua maschera di perfezione. I suoi occhi erano leggermente arrossati, il suo trucco non perfetto come al solito.

“Pippa?” – ha chiesto, sorpresa – “ Che cosa ci fai qui?”.

Ho sorriso. “Ho pensato che potremmo avere una serata tra ragazze. Sai, quelle in cui ci guardiamo una serie televisiva tutta d’un fiato, mangiamo schifezze e ci lamentiamo degli uomini”.

Per un momento, ho temuto di aver fatto un terribile errore. Ma poi, lentamente, un sorriso genuino si è fatto strada sul viso di Vivian.

“Oh, Pippa,” – ha detto, la voce leggermente tremante – “non sai quanto ne ho bisogno”.

E così, ci siamo ritrovate sedute sul suo divano di velluto da 5000 sterline, cercando una serie televisiva e mangiando patatine dal sacchetto (Vivian ne aveva un intero armadio pieno, nascosto dietro le sue preziose porcellane).

“Non riesco a credere di non aver mai fatto una cosa del genere prima – “ha detto Vivian, ridendo mentre si leccava il sale dalle dita – “È così… liberatorio!”.

L’ho guardata, vedendola veramente per la prima volta. “Vivian, lo sai che puoi parlarmi, vero? Di qualsiasi cosa”.

Vivian mi ha guardato, gli occhi improvvisamente lucidi. “Lo so, Pippa. È solo che… è difficile ammettere che la propria vita non è perfetta come sembra”.

E così, tra una patatine e un pop corn, Vivian mi ha raccontato tutto. Del suo matrimonio in crisi, delle pressioni per mantenere un’immagine perfetta, della solitudine che sentiva nonostante fosse sempre circondata da persone.

“Sai” – ha detto a un certo punto – “ho sempre invidiato te, Pippa”.

Sono quasi caduta dal divano per lo shock. “Me? Ma se sono un disastro ambulante!”.

Vivian ha riso, un suono genuino e caldo che non le avevo mai sentito prima. “Esatto! Sei libera di essere te stessa, di fare errori, di vivere davvero. Io mi sento… intrappolata nella mia stessa perfezione”.

In quel momento, ho realizzato quanto fossi stata stupida a giudicarla tutti questi anni. Vivian non era una snob irraggiungibile, era solo una donna che cercava di sopravvivere alle aspettative del mondo, proprio come me.

Abbiamo passato il resto della serata a ridere, piangere e condividere storie che non avremmo mai pensato di raccontarci. E quando, alle tre del mattino, ci siamo ritrovate a ballare in pigiama sulle note di “I Will Survive”, ho capito che avevo trovato non solo un’amica, ma una sorella.

Il giorno dopo, con un gran sonno ma il cuore leggero, ho chiamato Rachel e Kate per un incontro d’emergenza al pub.

“Ragazze” – ho detto non appena si sono sedute – “abbiamo una missione. Operazione ‘Salvare Vivian’”.

Rachel ha alzato un sopracciglio. “Salvare Vivian? Da cosa?”.

“Dalla perfezione”, ho risposto con determinazione.

E così, nelle settimane successive, ci siamo date da fare per mostrare a Vivian che poteva essere amata per chi era veramente, non per l’immagine che proiettava. L’abbiamo portata a fare karaoke (scoprendo che ha una terribile voce stonata), l’abbiamo convinta a partecipare alla gara di torte del villaggio (il suo dolce è esploso nel forno, ricoprendo la cucina di cioccolato), e l’abbiamo persino trascinata a un corso di yoga del vino (ideato da Kate, naturalmente).

E Vivian? Ha fiorito. Lentamente ma inesorabilmente, ha iniziato a lasciar cadere la sua maschera di perfezione, mostrando al mondo la donna meravigliosa, imperfetta e autentica che era sempre stata.

Quanto a me, ho imparato una lezione preziosa. Dietro ogni facciata di perfezione si nasconde una persona reale, con le sue paure, i suoi sogni e le sue insicurezze. E a volte, tutto ciò che serve per scoprirlo è una sera libera dagli schemi sociali e la volontà di vedere oltre le apparenze.

Quindi, care lettrici (e gli eventuali lettori maschi abbastanza coraggiosi da leggere questa rubrica), la prossima volta che incontrate qualcuno che sembra troppo perfetto per essere vero, ricordate: potrebbe essere solo in attesa che qualcuno gli offra una serata leggera e l’opportunità di essere s se’ stesso.

Nel frattempo, se avete bisogno di me, sarò qui a Pluckley, probabilmente al pub con Vivian, Rachel e Kate, celebrando le nostre imperfezioni e ridendo delle nostre disavventure. E se vedete una donna elegante che balla sul bancone con una corona storta in testa, non preoccupatevi. È solo Vivian che sta imparando a lasciarsi andare.

La vostra Pippa Pickle, il cetriolino più dispettoso del Kent (e la sua nuova migliore amica, Vivian).

P.S. Se Gavin dovesse chiedervi di partecipare a un documentario (nel frattempo ha nuovamente cambiato idea sui suoi progetti lavorativi) sulle “vite segrete delle signore di campagna”, per favore, ditegli di no. A meno che non vogliate che il mondo scopra quanto imperfette siete nonostante le apparenze. In quel caso, chi sono io per fermarvi?

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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